Si chiama Museo diffuso dei 5 sensi e punta a rinnovare il concetto di turismo sostenibile, coinvolgendo direttamente la popolazione locale. L’iniziativa arriva da Sciacca, dove il mese scorso è stata costituita la cooperativa di comunità Identità e Bellezza, con l’obiettivo di rilanciare il territorio dando ai turisti un’offerta a 360 gradi. O, per meglio dire, rispettosa dei cinque sensi. L’obiettivo, dicono i promotori, è quello di considerare il turista un «concittadino temporaneo», favorendo la sua integrazione e mettendolo nelle condizioni di sentirsi a casa.
«Questo è un museo a cielo aperto le cui strade sono i corridoi, le piazze le sale di
esposizione, le botteghe degli artigiani e persino le case dei residenti sono le teche
attraverso le quali scoprire il vero tesoro: le persone», spiegano. Per fare che ciò accada c’è bisogno della collaborazione ed è in questa direzione che si sono mosse le realtà che hanno aderito all’iniziativa. L’obiettivo è quello di arricchire l’esperienza del viaggiatore. «Una grande comunità formata da circa 50 enti presenti sul territorio collaborano per creare un turismo esperienziale, basato sui sensi e sulla relazione tra le persone», sottolineano dalla cooperativa di comunità.
Così facendo l’ospitalità in uno degli hotel o dei b&b della rete si trasformerà in qualcosa in più, così come sedersi in uno dei ristoranti del museo diffuso potrà comprendere la narrazione delle storie degli agricoltori che coltivano le materie prime. Senza dimenticare la conoscenza delle attività artigianali – la cartapesta, la lavorazione del corallo, l’uso dell’argilla – i cui prodotti finiti campeggiano nelle vetrine dei negozi. «I commercianti, oltre a portare avanti la loro attività, diventano infopoint diffusi, pronti a raccontare Sciacca e la sua storia e a consigliare un’esperienza da fare in città». Creata anche una carta d’identità del cittadino temporaneo, una card che permetterà di usufruire di sconti per le attività che fanno parte del circuito.
A guidare l’organizzazione del progetto sono Viviana Rizzuto Voiry, presidente della cooperativa di comunità, ed Emilio Casalini, nelle vesti di direttore creativo.
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