Nell'ottobre del 2015 l'uomo aveva redarguito due ragazzi per aver lasciato bicchieri e bottiglia davanti casa sua. Per tutta risposta fu preso a pugni e gli fu rubata una collanina. Oggi i carabinieri hanno messo le manette ai due responsabili. Determinante gli oggetti inviati ai Ris di Messina
Sciacca, anziano pestato dopo rimprovero a giovani Due arresti, incastrati da una sigaretta e una bottiglia
Un rimprovero a due giovani che stavano bevendo e che avevano lasciato bicchieri e bottiglia davanti a casa sua. Parole che a un anziano di Sciacca, nell’ottobre del 2015, erano valse un pestaggio e il furto di una collanina d’oro. Oggi i carabinieri hanno arrestato due giovani, ritenuti responsabili dell’aggressione: Antonino Pecoraro, 20enne di Sciacca, e Leandro Barone, 19enne di Palermo. I reati contestati sono rapina e lesioni personali, aggravati dall’aver commesso il fatto a danno di un ultra 65enne.
Nell’ottobre del 2015 l’anziano, residente nel quartiere San Michele, uscendo di casa, redarguì i giovani che prima raccolsero la bottiglia, allontanandosi, ma poco dopo tornarono, sorprendendo l’uomo alle spalle e colpendolo ripetutamente con pugni in faccia, strappandogli la collanina e facendolo cadere a terra. La vittima riportò traumi contusivi al volto e agli arti superiori.
Dopo esseri ripreso, l’anziano ha descritto i due giovani, già noti alle forze dell’ordine per aver commesso reati simili. Ma determinanti sono risultati una cicca di sigaretta e una bottiglietta di plastica lasciate dai due sul luogo dell’aggressione. I carabinieri di Sciacca le hanno raccolte e inviate ai colleghi del Ris di Messina che sono riusciti a estrarre i campioni biologici e confrontarli con il profilo genotipico di Percoraro e Barone. Dati che si sono perfettamente sovrapposti.
Da qui l’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sciacca che ha accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero, Alessandro Moffa, della locale Procura della Repubblica. La misura cautelare in carcere si è resa necessaria a causa del pericolo di reiterazione di analoghi reati.