Sepolti nella sporcizia, tra bottiglie vuote e indifferenza. Così sono stati ritrovati i resti di un corpo. La scoperta è avvenuta all’interno di un ex deposito ferroviario, tra via Lunigiana e via Giovanni Battista Sammartini, a pochi metri dalla stazione centrale di Milano. A lanciare l’allarme, ieri mattina intorno alle 7, una senzatetto che cercava riparo nella zona. Secondo le prime indiscrezioni degli agenti della mobile, accanto ai resti del corpo è stata ritrovata una carta d’identità intestata a un uomo originario di Aidone, in provincia di Enna.
I resti trovati potrebbero essere quelli di Umberto Barresi, scomparso ventisette anni fa da Milano. Al momento, gli investigatori non escludono che possa trattarsi dell’uomo di cui si sono perse le tracce nel 1991. «C’è il forte sospetto – fanno sapere della questura – che possa trattarsi dell’intestatario del documento di identità». Anche se ci tengono a precisare che «per una conferma bisogna attendere gli esiti della scientifica e l’esame osseo, sul materiale rivenuto, da parte del medico legale. Difficile anche stabilire da quanto tempo si trovasse lì».
Della scomparsa di Barresi si era occupata la trasmissione televisiva Chi l’ha visto? in una puntata del 2009. Secondo la scheda della trasmissione di Rai3, l’uomo «era nato e risiedeva ad Aidone, in provincia di Enna. A causa di gravi problemi di schizofrenia, manifestati fin dalla giovinezza, non aveva mai lavorato, né si era formato una famiglia. Frequentemente viaggiava in treno e si sostentava attraverso la pensione dei genitori. Spesso si recava a Milano dove soggiornava all’Istituto Giovanni Ferrara per persone disagiate. Nato il 10 ottobre 1943, al momento della scomparsa aveva 47 anni. Non si hanno più sue notizie da giugno del 1991». Tra i segni particolari «una cicatrice al naso e una alla guancia destra».
«Sono almeno trent’anni che non vedo più Umberto – racconta a Meridionews la cognata Angela Bua – Lo ricordo ancora quando veniva a casa nostra. Era un uomo buono che non dava fastidio a nessuno. A causa dei suoi problemi psicologici, non ha mai lavorato e, da quando è morta mia suocera (la madre di Umberto, ndr) andava spesso in un istituto di Milano, anche se non abbiamo mai saputo esattamente dove». A un certo punto, dopo una delle sue partenze, di lui i familiari non hanno avuto più nessuna notizia.
«In preda alla disperazione, mio marito – aggiunge la signora – fece un appello alla trasmissione Chi l’ha visto?. Qualcuno ci contattò e ci disse di averlo visto». Salvo poi scoprire che si era trattato di uno scambio di persona. Da allora, per anni i familiari hanno continuato a cercarlo invano. «Sono rimasta vedova alcuni mesi fa. Mio marito Salvatore è morto senza sapere più nulla del fratello. Adesso, mi addolora venire a sapere che forse hanno trovato i resti di Umberto».
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