Danzatori catanesi assieme a ospiti stranieri. È un gruppo di 22 persone quello che ha messo in atto in questi giorni l'invasione di ballerini in tre diversi punti di Catania. Oltre al Monastero e a piazza Federico di Svevia, coinvolta anche la metropolitana
Scenario, Dance attack per presentarsi alla città Performance dai Benedettini al Castello Ursino
È una vera e propria invasione di danza quella che i ballerini di Scenario pubblico, affiancati da alcuni ospiti stranieri in residenza artistica, hanno messo in atto in questi giorni in tre diversi punti di Catania: il Monastero dei Benedettini, il Castello Ursino con piazza Federico di Svevia, e la metropolitana, dove ieri pomeriggio si è svolto l’evento conclusivo del cosiddetto Dance attack. «Ogni anno Roberto Zappalà realizza performance di danza urbana per inaugurare la stagione», spiega Dario D’Agata, responsabile della programmazione di Scenario pubblico. Quest’anno si aprirà oggi, dalle 20, con un brindisi inaugurale, «la performance dei protagonisti visti in giro in questi giorni, e la presentazione del programma degli spettacoli e degli sconti riservati ad abbonati e under 30».
Per il 2018 le performance in strada si sono arricchite grazie alla collaborazione con due ospiti internazionali per due settimane accolti dal centro di produzione di danza catanese: il coreografo tunisino Seifeddine Manai e la drammaturga francese Marion Castaillet Dhomps, che gestiscono un collettivo in Francia e fanno parte, insieme a Scenario pubblico e a una quindicina di festival e teatri italiani, di una rete dedicata ai giovani coreografi del Mediterraneo e del Medio Oriente. Una organizzazione sostenuta dal ministero dei Beni culturali, dal ministero degli Affari esteri e dagli Studi italiani di cultura all’estero per promuovere lo scambio sui vari territori europei di artisti prevalentemente di origine araba e del Medio Oriente.
«I ballerini che hanno preso parte alle tre giornate – chiarisce D’Agata – fanno parte del Modem Czt, giovane collettivo della compagnia Zappalà Danza, e del Modem Pro, programma di formazione per apprendere il linguaggio artistico di Zappalà, che riunisce artisti da tutto il mondo. Quest’anno ne sono arrivati 25 dal Brasile, dal Nord America e da tutta Europa per trascorrere a Catania un periodo di residenza artistica». In strada e in piazza 22 danzatori accompagnati da 12 musicisti di Jacaranda – Piccola orchestra giovanile dell’Etna, diretta da Puccio Castrogiovanni con la produzione dell’Associazione musicale etnea, che hanno messo insieme il proprio corpo e vari strumenti etnici per portare la danza in giro, all’aperto.
A cominciare da luoghi simbolici che sono partner di Scenario in diverse iniziative svolte sul territorio: il Disum con l’università di Catania, la Ferrovia Circumetnea (Fce) e Castello Ursino, dove si pensa di organizzare, il prossimo maggio, un festival cittadino sul Mediterraneo con il coinvolgimento di altre realtà locali, tra cui Viagrande studios, partner principale. «I Dance attack sono per noi un assaggio di stagione per presentare gli artisti con cui collaboriamo e dimostrare ancora una volta la volontà di lavorare sul territorio. Soprattutto perché, essendo uno dei tre centri nazionali di produzione della danza, la nostra missione è prima di tutto quella di far conoscere la danza contemporanea internazionale nella nostra città».