PUBBLICHIAMO I PASSI SALIENTI DI UN ‘SOGNO’: OVVERO UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, NAPOLITANO
Su facebook leggiamo un posto di Maruzza Battaglia. Scrive Maruzza: “Dedicata a chi si ostina ancora a credere che il PD sia un Partito di centro sinistra…. assieme al governo Monti è stato la causa del baratro in cui è precipitato il nostro Paese”.
Segue una foto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e una bellissima lettera di una persona che non conosciamo, Giovanni Caianello.
E’ una “Lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano”. Siccome è troppo bella, e la condividiamo, abbiamo deciso di proporvi i passi salienti:
“Signor Presidente – scrive Caianello – questa notte ho sognato una grande meravigliosa figura che ha affermato di essere ‘Il Popolo Italiano’, mentre io, mi vedevo indegnamente, un rappresentante di questo Paese. Si sa come sono i sogni, cè chi riceve informazioni della massima importanza, durante una seduta spiritica, e chi come me invece gli tocca quella raccogliere la voce di Popolo Italiano con le sue domande che, riporto a Lei, visto che da sveglio mi sono accorto di essere proprio nessuno”.
Signor Presidente – prosegue la lettera – sono il Popolo Italiano, nato a Roma il 2 Giugno 1946 e residente in Italia. Una delle prime domande che vorrei farLe subito è: perché ha scelto proprio Mario Monti a sostituire Berlusconi alla guida del Paese, nominandolo anche senatore a vita, ovviamente riconoscendogli dei meriti che però io ho difficoltà a trovare nel suo operato? E stata una idea tutta sua oppure le è stata suggerita, e se si, da chi?”.
“Perché me lo ha semplicemente presentato come un professore della Bocconi di Milano – leggiamo sempre nella lettera – senza dirmi che era anche altro? Ad esempio, che era membro del consiglio direttivo della più discussa lobby internazionale, il Bilderberg Club, considerato il governo ombra dEuropa e, secondo qualche magistrato italiano, starebbe anche dietro alle strategie della tensione e le stragi di Stato avvenute in Italia, che era capo di altre lobby finanziarie come la Commissione Trilaterale ed Aspen Institute, che proveniva anche dalla Golden Sachs bank, la banca daffari americana, già responsabile di aver indotta la più grande crisi sul mercato americano con i titoli subprime, per la quale è stata anche condannata e ritenuta anche la principale responsabile della crisi del nostro Paese avendo immesso improvvisamente sul mercato oltre 2,3 miliardi di titoli Btp italiani”.
“Signor Presidente, Lei poteva non sapere? – prosegue la lettera -. Ho difficoltà a pensarlo, e certo, che a Lei non mancano i mezzi per informarsi. Ma forse nessuno lha informata, e sicuramente, non lhanno neppure informata che il primo ministro Letta con il quale ha sostituito Monti, era stato già chiamato a sostituire proprio lo stesso Monti al Bilderberg in America un anno prima e che, anche lui è membro delle lobby finanziarie come la Commissione Trilaterale ed Aspen Istitute, oltre a presiedere unaltra molto discussa lobby, tutta italiana ( VeDrò), dalla quale, guarda caso, si è portato al seguito ben sei ministri nel suo Governo”.
A quest punto l’autore della lettera – sempre in sogno – fa un paio di considerazioni giuste, ma che non possiamo riportare per intero. onde evitare che ci chiudano il giornale. Sono alcune considerazioni sul Presidente Napolitano. Sintetizzando, diciamo che, sempre durante il sogno “il Popolo italiano” manifesta qualche dubbio – legittimo – sul garante della nostra Costituzione.
“Perché veda – leggiamo sempre nella lettera – io sono un po’ più giovane di Lei, essendo nato solo il 2 Giugno 1946, e ciò nonostante, certe cose proprio non le capisco, non capisco perché vuole impormi per forza le sua volontà a tutti i costi. La Costituzione scritta dai miei padri fondatori dice che il popolo è sovrano e che esprime la sua volontà attraverso il voto. Ora, se Lei non mi lascia esprimere la volontà di decidere chi mi deve governare e come deve farlo, significa che sto subendo la volontà di altri, quindi Sua e dei governi che ha voluto impormi e che io non ho votato”. >
“Allora la conclusione può essere una sola, Presidente – leggiamo sempre nella lettera -: io sono vittima di una dittatura. Infatti, se non sono io ad imporre al governo la mia volontà ed è il governo ad impormi la sua, come altro posso chiamare tutto questo se non dittatura?”.
“Ma tornando un po indietro, ci sono altre domande che vorrei farLe – prosegue la lettera -. Per esempio, perché la Banca dItalia fu sottratta al Governo del Paese senza consultarmi? Perché mi è stato imposto da Prodi un trattato rilevantissimo per la mia vita, come quello di Maastricht, senza nemmeno consultarmi? Perché mi è stata sottratta la sovranità che è la cosa più preziosa a cui un popolo possa aspirare, con il trattato di Lisbona, senza neppure informarmi? Perché è stato siglato il MES, che preleva soldi dalle mie tasche già vuote per arricchire le banche europee e non ne ho saputo niente? Perché avete approvato il Fiscal Compact?”.
“Presidente – leggiamo sempre nella lettera – forse non se ne ancora accorto, o forse anche questa volta non lhanno informata, ma io sono ridotto alla povertà, ad una povertà sempre più povera, con cui non riesco neppure a sfamare i miei figli, a vestirli a mandarli a scuola ed a garantirgli un tetto sulla testa. Tutto questo non mi poteva e non mi doveva essere richiesto, ed oggi meno che mai me lo posso più permettere. Tutte queste misure e trattati firmati a mia insaputa, mi hanno già tolto tutto”.
“Mi chiedo, perché mi è stato fatto tutto questo? Perché non sono stato mai informato, se non dai politici, almeno da chi ne aveva il dovere più di tutti: la stampa, la televisione, la radio… Forse perché per libertà di stampa siamo al 70° posto nella classifica mondiale, dietro a molti Paesi che definiamo del terzo mondo?”.
“Fino a poco tempo fa – prosegue la lettera – ero convinto che la democrazia funzionasse da sola, e solamente perché era scritto, ma ho imparato che non è così, e che se un popolo vuole vivere in un grande meraviglioso Paese come il nostro, in democrazia , con la Costituzione e tutti i diritti che essa prevede, come la libertà di parola, e tutto quello che di solito diamo per scontato, bisogna lottare per averli e lottare ogni giorno. Signor Presidente, come lo chiama tutto questo se non dittatura. Oggi ne prendo coscienza e chiedo a tutti voi, in nome di Dio, chi vi dà il diritto di farmi questo?”.
“Questo è quanto ricordo del sogno e sinceramente spero che ‘Il Popolo Italiano’ non venga a trovarmi molto presto, perché il risveglio, Le assicuro, è stato davvero traumatico, anzi, se proprio dovesse sentire il bisogno farlo ancora, mi sono permesso di suggerirgli di rivolgersi direttamente a Lei, così almeno risparmierà un passaggio di troppo”.
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