«Io e altri tecnici - dice Maniscalco - siamo disponibili a fare perizia gratuita, laddove il Comune o la Sovrintendenza non avessero risorse e uomini. Inconcepibile che debba essere io a sollevare la questione e non la Sovrintendenza». Il M5S ha scritto al sindaco e agli assessori competenti chiedendo risposte immediate.
Scavi della metro al Teatro Politeama L’architetto: «Peggiorerebbero lesioni già esistenti»
Danni evidenti già ad occhio nudo, che lasciano intendere che i lavori di scavo per la realizzazione della metropolitana accanto al Teatro Politeama, ad una decina di metri di profondità, che verranno fatti nel prossimo anno e mezzo, causerebbero solo un peggioramento della situazione. Almeno secondo quanto scrive l’architetto palermitano, Danilo Maniscalco, sul sito www.lavoripubblici.it, noto portale di edilizia redatto da ingegneri, architetti e geologi.
Maniscalco, dal 2012, lavora per uno studio privato che per conto della Sis, ditta che ha l’appalto per la realizzazione sia del tram che della metro in città, ha il compito di visionare gli immobili che insistono lungo il tragitto della metro da piazza Guadagna a Capaci. «Il rischio è alto – dice a MeridioNews -, esistono già quadri fessurativi accesi lungo il perimetro del vecchio teatro, con lesioni ed ammaloramenti dell’apparecchio murario portante già ben visibili proprio nel prospetto laterale. Interventi che sono in programma porteranno alterazioni dell’equilibrio del sottosuolo subito intorno, che potrebbe tradursi in peggioramenti delle lesioni, con la creazione di nuove».
La fermata della metro sarà davanti al bar Spinnato e lo scavo passerà in via Amari, proprio accanto al Teatro Politeama. «Quello che serve subito – continua – è avere i disegni esecutivi relativi al tratto sottostante via Amari, sul fronte di scavo tra il teatro ed il bingo per appurare in maniera preventiva che siano state approntate tutte le misure precauzionali volte alla tutela del teatro. Va considerato – aggiunge – che il tempo per farlo c’è, sia per eventuali correzioni che varianti migliorative. Io e altri tecnici siamo disponibili a fare perizia gratuita delle lesioni, dei quadri fessurativi, laddove il Comune o la sovrintendenza non avessero risorse e uomini. Quel che vorrei sapere – conclude Maniscalco – è cosa intende fare la Sovrintendenza. Trovo inconcepibile che debba essere io a sollevare la questione».
ll Movimento 5 stelle ha inviato una nota al sindaco e presentato un’interrogazione parlamentare e all’assessorato ai Beni culturali per avere rassicurazioni sulla sicurezza del Teatro Politeama. «Il nostro intento – dice il deputato Claudia La Rocca, prima firmataria dei due atti – è quello di essere certi che i lavori in corso tengano conto di tutte le misure di sicurezza necessarie. Premetto che la metropolitana è un’opera importante per la mobilità di una città come Palermo, ma chiediamo delle risposte scritte e puntali alle domande poste in una pubblica nota dall’architetto Maniscalco. Credo che sia interesse di tutti sia salvaguardare la sicurezza dei cittadini, sia tutelare un bene come il Teatro Politeama, uno dei simboli della città».
Sono 5 le domande che l’architetto Maniscalco pone nella sua nota e che il M5S ha deciso di rivolgere al sindaco Orlando e gli assessori competenti, la Soprintendenza ai beni culturali, la Protezione civile e figure apicali di Technis (impresa catanese che si è aggiudicata i lavori in questione):
1. Quali accorgimenti tecnici sono stati immaginati e progettati per attenuare qualsiasi forma di interferenza almeno a ridosso del teatro?
2. Esiste uno studio mirato e capillare del sottosuolo nell’immediato intorno del teatro?
3. Si sono previste di concerto con la soprintendenza, opere provvisionali o di miglioramento della statica del teatro ancora prima che lo scavo, la costruzione di paratie o pali interverranno nell’ovvio cambio di configurazione del sottosuolo e dunque del teatro stesso?
4. Si è provveduto prima che eventuali danni arrecati al teatro prima, durante e dopo la messa in esercizio della galleria e del passaggio dei mezzi, ad assicurare l’edificio con apposite polizze concernenti il recupero ed ogni altra attività finalizzate ad esso?
5. A chi dovremo rivolgerci per avere le dovute e formali rassicurazioni che quel tratto di memoria urbana possa essere tramandata alle future generazioni?
«Restiamo in attesa che queste domande trovino risposta nell’immediato», concludono dal Movimento 5 Stelle al Parlamento regionale.