Ennesimo appuntamento con la rassegna CataniaJazz. Questa volta tocca a una vecchia conoscenza tornare in Sicilia dopo tanti anni. E la performance di ieri sera è stata una di quelle che non si dimenticano facilmente
Sarah Jane Morris, capelli scarlatti e voce black
Sarah Jane Morris è una di mestiere, una performer che il pubblico te lo sa tenere. E ieri sera al Metropolitan di Catania per la rassegna CataniaJazz ha voluto dimostrarlo ai suoi fan vecchi e nuovi che lei, la più nera tra le voci inglesi, non è affatto arrugginita e si appresta a festeggiare quasi trentanni di onorata carriera con la grinta di sempre.
La Morris è conosciuta al pubblico italiano soprattutto per la partecipazione al festival di Sanremo del 1991 quando, insieme con Riccardo Cocciante, vinse la manifestazione con il brano Se stiamo insieme. Il pubblico internazionale la ricorda invece per uno dei grandi successi degli anni 80, Dont leave me this way, dove cantava con i Communards. La passione per la musica lha tenuta occupata per tutta la sua carriera artistica e portata da allora ad incidere ben sette album, potendo vantare collaborazioni con musicisti tra cui Annie Lennox, Sinead OConnor e Montserrat Caballé.
Accompagnata sul palco da una band tutta nuova composta da musicisti di altissimo livello, la cantante inglese ha scelto la Sicilia (il 12 era a Palermo) per le sue due uniche date italiane prima delluscita del suo nuovo album previsto per lestate. La scaletta spazia da pezzi del nuovo lavoro, proposti per la primissima volta, alternate da cover di brani famosi (Can’t take my eyes off of you, Piece of my heart) riarrangiate in modo da adattarsi al timbro vocale della Morris, che si muove con uninvidiabile disinvoltura valicando i confini tra jazz, soul, blues e rock. Le critiche la accostano a voci come quelle di James Joplin o Erykah Badu. A noi ha fatto quasi limpressione di essere una sorta di Robert Plant al femminile, dotata di quella inconfondibile verve psichedelica che il leader degli Zeppelin infondeva nelle sue performance live. Ci sono piaciuti anche i testi, che dimostrano il ritorno della rossa del jazz allattivismo politico, tratto distintivo di gran parte della sua carriera. Cè stato spazio per parlare del problema dei rifugiati, della giustizia inefficiente, ma anche di amore, odio e di qualunque cosa le passi per la testa tra una nota e laltra.
Il concerto, introdotto dallesibizione acustica della giovane e valida cantante soul Agnese Manganaro, si articola in un crescendo, partendo dai brani più soft e avanzando sempre più verso sonorità coinvolgenti che portano lartista a catturare sempre più il pubblico in sala, dapprima fermo e composto nelle proprie poltrone. La situazione cambia radicalmente dopo una incredibile cover di Toxic di Britney Spears (esatto, Britney Spears!). Gli strumenti acustici vengono accantonati, la voce si fa più graffiante e, sollecitati da tutto il palco, i freni inibitori delluditorio spariscono spogliando il teatro da quella sacralità che lo riveste. È il tripudio. Adesso è tutto un battere incessante di mani, salti e movimenti di bacino. Il resto del concerto si segue in piedi e chi da dietro non vede più passa avanti, affollando i corridoi. La Sicilia è un pubblico stupendo e sono sempre contenta di tornare qui, ma adesso dimostratemelo! urla dal palco… e come rifiutarsi? Anche i più irriducibili, quelli che non riescono proprio a lasciarsi andare, non possono fare a meno di dimenarsi sul posto, trascinati dallenergia di questa atipica signora inglese che per una sera ha saputo trasformare un teatro in una grande festa di suoni e luci. Il tutto senza quasi un attimo di pausa o prolungate attese per accordare gli strumenti, ché la musica, si sa, non può essere fermata.
Per chi fosse interessato, il 24, 25 e 26 di questo mese Sarah Jane Morris sarà al Jan Blue Note di Milano. Il nostro consiglio è quello di non farvela scappare.