Santo Stefano di Camastra, via l’antenna abusiva

di Marila Re

Da un’ordinanza di divieto ad una di rimozione. Chiarito il mistero dell’antenna di trasmissione radiofonica situata in zona Letto Santo a ridosso del Santuario dedicato alla Santa Croce (Letto Santo), a 12 km da Santo Stefano di Camastra. L’Antenna è di Radio Maria, è abusiva e va rimossa. Lo ha stabilito il Sindaco della cittadina nota per le ceramiche, Francesco Re (nella foto sotto, a destra). 

La vicenda risale al 2008, ma è stata ripresa nelle ultime settimane, dopo la pubblicazione di un nostro articolo. In quel pezzo, nero su bianco, abbiamo segnalato il caso di un apparecchio di trasmissione “sospetto”, di cui non si conosceva la proprietà, ma si riconosceva la pericolosità, a tal punto da essere stata emessa ed essere ancora in vigore un’ordinanza del Sindaco di Santo Stefano di Camastra, la n.22 del settembre 2008, che vieta alle persone di rimanere per più di quattro ore nelle aree limitrofe gli impianti radio televisivi di località Letto Santo all’interno di una superficie di circa 100 metri quadrati, nei pressi delle antenne emittenti.

Secondo l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, infatti, solo “presumibilmente” la frequenza, 107.0, trasmessa dall’antenna “incriminata” era di Radio Maria. Ma certamente l’antenna superava, più del doppio,14,87, il valore di campo elettrico totale delle alte frequenze, in banda larga, stabilito per legge.

Le reazioni all’articolo non si sono fatte attendere. Dai social network alle piazze, cittadini e associazioni si sono mobilitati per rimuovere qualunque fonte di inquinamento dal Santuario del Letto Santo, luogo di culto “intoccabile” per gli Stefanesi.

A prendere la patata bollente, ovviamente, è stato il Sindaco della città delle ceramiche, Francesco Re, il quale, dopo aver disposto un accertamento incrociato all’ufficio tecnico e all’ispettorato tecnico del Ministero delle Telecomunicazioni, ha firmato l’ordinanza n. 16 del 28 marzo 2013 con cui ordina all’Enel di “interrompere la fornitura di energia elettrica alle utenze ubicate in zona Letto Santo, che alimentano apparecchiature radio-elettriche non riconducibili a Enti o Autorità Pubbliche”.

E’, infatti, stato accertato che “salvo gli impianti di proprietà di Rai Way S.p.a., tutte le altre installazioni non sono identificabili, né attribuibili a soggetti fisici o giuridici, né esistono agli atti istanze di allocazione di impianti corredate dalla documentazione richiesta e dai relativi titoli di legittimazione”.


Praticamente, le apparecchiature ed installazioni di contrada Letto Santo sono abusive, non autorizzate e per le stesse “non sono disponibili le caratteristiche tecniche, gli accertamenti di compatibilità, le autorizzazioni paesaggistiche, il nulla osta del Parco dei Nebrodi, nonché tutte le altre autorizzazioni e nulla osta eventualmente necessari”. Insomma, in regola solo il ripetitore Rai, ma per il resto è un Far West normativo.

“Avevamo preso l’impegno – ha dichiarato il primo cittadino di Santo Stefano, Francesco Re – che ci saremmo attivati per la rimozione delle condizioni di pericolo derivanti dall’inquinamento elettromagnetico in zona Letto Santo. L’ordinanza è il primo passo per restituire alla piena fruizione degli stefanesi il Santuario”.

 

 

 

 

 


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