Ci sarà un'apposita area di sicurezza oltre i cancelli d'ingresso. Lì gli agenti, coordinati dalla questura di Catania, controlleranno i devoti. Attraverso le strutture a porta oppure tramite i dispositivi portatili in dotazione ai poliziotti. «Confidiamo nella ragionevolezza dei devoti», dicono dalla diocesi etnea
Sant’Agata, due metal detector in Cattedrale «Polizia in Duomo già alla messa dell’aurora»
Due metal detector all’ingresso della Cattedrale di Catania. Sono le misure di sicurezza che quest’anno cambieranno le modalità di accesso al Duomo in occasione della festa di Sant’Agata. Il 4 e il 5 febbraio i devoti dovranno fare i conti con una procedura inedita, che prevede un’area di sicurezza oltre i cancelli della chiesa più importante del capoluogo etneo. Una decisione formalizzata oggi ma discussa nelle scorse settimane. «Stiamo valutando un apposito piano che assicuri il regolare percorso di uscita e ingresso della vara agatina», dicono dalla questura. E dalla Cattedrale aggiungono: «È la prima volta che succede, ma aumentare la sicurezza è sempre utile».
Oltre alle due porte metal detector sarà «grande» l’impiego di forze per assicurare anche controlli con strumenti portatili. La situazione è ancora in via di definizione, ma quel che è certo è che «nei momenti fondamentali delle celebrazioni agatine il numero di agenti sarà commisurato all’afflusso previsto in piazza Duomo». E, con le dovute proporzioni, c’è già chi immagina il replicarsi delle ore di coda per entrare a San Pietro, a Città del Vaticano. Anche lì, in occasione del giubileo, sono stati piazzati dei metal detector a regolare l’ingresso dei fedeli. «Comprendiamo perfettamente i motivi di sicurezza dovuti a un grande evento come la nostra festa – fanno sapere dalla Cattedrale – Giustamente sono richieste misure ad hoc. Anche perché i fatti di cronaca raccontano un allarme terrorismo che non si può sottovalutare».
Sono settimane che la curia e la questura si incontrano per definire i dettagli delle misure da prendere per sant’Agata. L’accelerata, però, è arrivata a ridosso delle celebrazioni. I metal detector saranno presidiati dagli agenti di polizia, ma a pagare le spese per l’affitto delle strutture sarà la diocesi di Catania. «Non ci possiamo tirare indietro – sostengono – Speriamo che non ci siano disordini, confidiamo nella ragionevolezza dei devoti». I catanesi dovranno passare attraverso le nuove misure di sicurezza già dalla messa dell’aurora dell’alba del 4 febbraio. E anche il 5 e il 6 febbraio, in occasione dell’uscita del fercolo e del suo successivo rientro nell’edificio religioso.