UN MUSEO DEL CARRO PER CUSTODIRE LA TRADIZIONE E FAR DIVENTARE UNA VIVA COMPETIZIONE CREATIVA LE REALIZZAZIONI FUTURE
di Aldo Penna
Possibile che i carri che ogni anno si realizzano per portare a spasso la Patrona della Città debbano poi perdersi in suggestivi angoli di Palermo?
Non sarebbe preferibile individuare un luogo dove custodirli, facendoli diventare testimonianza dell’estro creativo (quando ben realizzati) o o di ardite e non riuscite interpretazioni della tradizione (quando mal realizzati)?
Ogni anno parte non indifferente delle spese per il Festino sono assorbite dal costo del carro. Abbiamo enormi spazi inutilizzati in città e un deficit di testimonianza delle tradizioni recenti di questa comunità urbana. Siamo infatti non eccelsi custodi delle bellezze del passato, spesso ospitate in palazzi che mancano di molti degli accorgimenti per una corretta fruizione museale.
Ma di quello che la città compie anno per anno che poi divengono lunghi decenni, non c’è ricordo. Almeno non c’è ricordo fruibile, godibile.
Ecco allora che un museo del carro potrebbe divenire la testimonianza di quanto le maestranze di oggi, la fantasia creativa del disegnatore, possono realizzare per onorare una plurisecolare tradizione. Ecco che il Festino potrebbe essere non solo una data del calendario e poi svanire, ma un vivo esempio per confrontarsi, discutere, trasmettere la devozione, la tradizione e l’innovazione.
Occorre solo decidersi. Chi lo farà legherà il suo nome a una realizzazione che gli sopravviverà. E regalerà alla città pezzo della sua gloriosa tradizione da vivere e ricordare ogni giorno.
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