Come previsto, la giunta regionale ha silurato Angelo Pellicanò e Paolo Cantaro, rispettivamente nominati per gestire il Cannizzaro e il Policlinico etnei, ma che non hanno mai firmato il contratto. Al loro posto, secondo indiscrezioni, potrebbero andare Daniela Faraone, ex direttore dell'Asp di Caltanissetta, e Giampiero Bonaccorsi, nel terzetto segnalato dai vertici di Unict
Sanità, saltano i due manager in pensione In corsa i nomi di Bonaccorsi e Faraone
Il Governo regionale di Rosario Crocetta si appresterebbe a nominare i manager della sanità pubblica catanese. Si tratta dei direttori generali del Cannizzaro, del Policlinico universitario e dellAzienda sanitaria provinciale (Asp) di Catania. Stando a indiscrezioni, al Policlinico universitario potrebbe andare Giampiero Bonaccorsi. Si tratta di uno dei tre nomi segnalati dal rettorato delluniversità di Catania (gli altri due sono Gaetano Sirna, nominato a Messina, e Paolo Cantaro, di fatto messo fuori gioco). Per il Cannizzaro si parla, invece, di Daniela Faraone, attuale direttore amministrativo dellAzienda sanitaria provinciale di Caltanissetta. Per la Asp di Catania il nominativo rimane invece top secret. Si sa soltanto che il presidente della Regione potrebbe optare per un nome completamente fuori dai giochi.
Ovviamente – lo ribadiamo – nel caso dei due nomi (Giampiero Bonaccorsi e Daniele Faraone) si tratta di indiscrezioni. Il dato certo è che i due nominati dal governo Crocetta nei mesi scorsi, rimasti appesi per mancanza di contratti – Angelo Pellicanò e Paolo Cantaro -, sono rimasti fuori. Il primo era stato nominato direttore generale al Cannizzaro; il secondo al Policlinico universitario. Due nomine a coda di topo, però. Il governo Crocetta, infatti, li ha nominati ma non gli ha mai fatto firmare il contratto. Il 25 giugno scorso Cantaro e Pellicanò – che sono due dirigenti in pensione – sono diventati innominabili a causa dellentrata in vigore di un decreto-legge, voluto dal governo Renzi, che ha sancito linconferibilità degli incarichi per i dirigenti in pensione.
Se il governo Crocetta – e ne ha avuto tutto il tempo – avesse fatto firmare i contratti a Cantaro e Pellicanò prima del 25 giugno, i due oggi sarebbero sulle rispettive plance di comando. Ma il contratto, per i due, non si è mai materializzato. A materializzarsi, invece – nel corso di una riunione della giunta regionale – è stata la revoca dei loro incarichi. Il finale, per quanto ci riguarda, non è a sorpresa, considerato che nelle scorse settimane avevamo ipotizzato che tutta questa manfrina puntasse proprio a mettere in fuori gioco Cantaro e Pellicanò.
Di fatto, siamo davanti a uno scontro politico tutto interno al Pd siciliano. O meglio, tutto interno ai renziani del Pd siciliano, dal momento che gli sponsor politici dei due manager mancati sono, o dovrebbero essere, di area renziana: Cantaro, a quanto sembra, era sponsorizzato dalla parlamentare nazionale, Anna Finocchiaro; mentre Pellicanò veniva dato vicino al Sindaco di Catania, Enzo Bianco. Con una manfrina durata settimane e con la decisione della giunta regionale, il governo si è sbarazzato di entrambi. E questo nonostante un ordine del giorno approvato la scorsa settimana dalla Camera dei deputati, proposto dal parlamentare nazionale del Pd Giuseppe Beretta, catanese anche lui, che sollecitava il governo regionale a stipulare i contratti a Cantaro e Pellicanò, nonostante il decreto-legge. In effetti, la questione giuridica andava forse chiarita da un pronunciamento di unautorità terza, dal momento che Cantaro e Pellicanò sono stati nominati prima dellentrata in vigore del già citato decreto-legge e dal momento che la mancata firma del contratto non è dipesa dai due manager nominati.
Ora la palla ripassa al governo regionale. Che, come già accennato, avrebbe pronti i tre nomi per i vertici della sanità pubblica catanese. Per la cronaca, Cantaro, in questo momento, rimane commissario al Cannizzaro. Mentre Pellicanò, da qualche settimana, non è più commissario straordinario.