Corruzione, riciclaggio, concussione e turbativa d’asta. Sono i reati che vengono contestati a vario titolo a sei persone, due delle quali finite ai domiciliari, dai militari della guardia di finanza. Protagonisti di un’operazione denominata Calepino, su delega della procura di Catania, che riguarda diversi colletti bianchi.
Tra gli arrestati, secondo quanto appreso in queste ore, c’è anche il direttore di un’unitá operativa complessa di un’azienda ospedaliera del capoluogo etneo. Si tratta del professore Giuseppe Morgia (classe 1959) il primario di Urologia dell’ospedale Policlinico Vittorio Emanuele di Catania. Agli arresti domiciliari è finito anche Massimiliano Tirri (classe 1968) agente e responsabile commerciale della C. Bua Srl.
Nel mirino delle fiamme gialle la gara d’appalto bandita dal Policlinico Vittorio Emanuele per la fornitura di alcuni dispositivi medici per l’Urologia. Gara triennale da 55 milioni di euro con possibilitá di proroga semestrale bandita il 17 luglio dello scorso anno. Sotto la lente d’ingrandimento anche tre medici. La loro posizione verrà valutata dal giudice per le indagini preliminare.
Rischiano l’interdizione dall’esercizio della professione. A essere stati sospesi dall’esercizio del pubblico servizio di medico ospedaliero e dall’attività di agenti di commercio per un anno sono: Tommaso Massimo Castelli (classe 1979), dirigente medico dell’equipe del professore Morgia; Antonino Di Marco (classe 1962), rappresentante di prodotti sanitari operante nella provincia di Catania anche su commessa della C. Bua Srl; Maurizio Francesco La Gattola (classe 1961), agente di prodotti sanitari e medicali e Domenico Tramontana (classe 1963), agente di prodotti farmaceutici e di erboristeria.
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