Un provvedimento della Regione sblocca 30mila pratiche per regolarizzare edifici fuori norma. Si tratta di istanze presentate nel 2003 e rimaste nel cassetto. «C'è la necessità di non soccombere davanti ai contenziosi», ha precisato l'assessore Maurizio Croce. Ma Ncd e M5s attaccano: «A due giorni dal voto»
Sanatoria edilizia, bufera sul governo Crocetta Croce: «Il sì dei Comuni non è automatico»
Per l’assessore regionale al Territorio Maurizio Croce non si tratta di una sanatoria. Eppure con una sua firma vengono sbloccate 30mila pratiche per regolarizzare edifici costruiti in Sicilia senza rispettare le norme. Il tutto a pochi giorni dal turno di ballottaggio che vede coinvolte città importanti come Enna, Gela e Marsala, dove insistono una parte di queste richieste. Il via libera è solo per le costruzioni in aree a vincolo relativo. Croce ha prima spiegato che «c’è la necessità di non soccombere davanti ai contenziosi considerato che la Regione è stata condannata già 30 volte». Quindi, a distanza di 24 ore, ha precisato: «La mia non è proprio una sanatoria, in realtà questa circolare firmata da me riguarda solo uno sblocco di pratiche attualmente ferme nei Comuni».
Il riferimento è alle istanze di sanatoria edilizia presentate nel 2003 a seguito di una legge del governo Berlusconi. «Erano rimaste nei cassetti per un accoglimento parziale della norma Berlusconi – ha affermato l’assessore – e oggi possono essere sbloccate dai Comuni. Questo non comporta un parere favorevole delle amministrazioni comunali in automatico ma una reistruttoria delle pratiche per arrivare al termine ultimo».
Ma sul provvedimento è scoppiata la polemica politica. Con gli ambientalisti in prima linea nelle critiche alla giunta regionale di Rosario Crocetta. «Possibile che su un tema delicato come quello delle edificazioni abusive il governo Crocetta imiti in peggio il governo Berlusconi?», hanno chiesto i Verdi con Angelo Bonelli che ha anche annunciato l’invio di «un esposto al governo nazionale affinché il provvedimento della Regione siciliana sia impugnato perché viola le disposizioni di legge nazionali». Dello stesso avviso Legambiente: «Chiediamo che sia ritirata la circolare – ha affermato Gianfranco Zanna, direttore regionale dell’associazione – e che sia portata immediatamente in aula la norma di interpretazione autentica del recepimento della sanatoria di Berlusconi per eliminare ogni equivoco sulla vicenda».
Sul fronte degli avversari politici, sia il Nuovo centro destra che il Movimento cinque stelle sottolineano l’anomala vicinanza del provvedimento al secondo turno delle Amministrative. «Pur condividendo nel merito il provvedimento dell’assessore Croce – ha spiegato Francesco Cascio, coordinatore regionale del Ncd – perché disciplina definitivamente un questione rimasta in sospeso per ben tredici anni, non condivido affatto la tempistica: a pochi giorni dal voto in Comuni dove insistono molte di queste situazioni edilizie, si presta a strumentalizzazioni e andava semmai intrapreso all’indomani dei ballottaggi». Rincara la dose Gianpiero Trizzino, del M5s e presidente della commissione Ambiente all’Ars: «Quello che ha commesso ieri Crocetta è inaudito: a ridosso dalle elezioni, in continuità con la peggiore politica italiana, emana un condono edilizio che danneggerà inevitabilmente il paesaggio siciliano. L’anno scorso, dopo una battaglia estenuante, tra mozioni e disegni di legge e con la lungimiranza della dott.ssa Sgarlata (ex assessore di Crocetta e, guarda caso, fatta fuori poco dopo), ero riuscito a bloccare questo scempio. Oggi riappare dal nulla, a due giorni dalle elezioni».