Primo step completato. Una delle norme più controverse dell’ultimo anno è pronta per approdare al vaglio dell’Aula. Si tratta dell’emendamento di Giorgio Assenza – Fratelli d’Italia – per trasformare in abitazioni legali tutte quelle case abusive costruite a 150 metri dal mare tra il 1976 e il 1985. «Non è una nuova sanatoria – dice […]
Sanatoria case al mare, la difesa di Assenza: «Mette ordine in una questione intricata». Safina: «Vanno demolite»
Primo step completato. Una delle norme più controverse dell’ultimo anno è pronta per approdare al vaglio dell’Aula. Si tratta dell’emendamento di Giorgio Assenza – Fratelli d’Italia – per trasformare in abitazioni legali tutte quelle case abusive costruite a 150 metri dal mare tra il 1976 e il 1985. «Non è una nuova sanatoria – dice il deputato ex capogruppo di Diventerà Bellissima – è il tentativo di mettere ordine su una materia per cui vi è stata un’evoluzione normativa e giurisprudenziale controversa, per cui pendono centinaia di ricorsi al Tar e al Cgi, forse migliaia».
Ipotesi rispedita al mittente da Dario Safina, Pd, che taglia corto: «Questi immobili devono essere demoliti come molti comuni hanno fatto. Oltretutto sarebbe una chiarissima disparità di trattamento». Posizione che ricalca quella dell’opposizione, ormai sempre più unita dopo la battaglia comune per la Finanziaria, con Pd, Sud chiama Nord e Movimento 5 Stelle che in una nota congiunta dichiarano: «L’ennesimo e intollerabile sfregio all’ambiente targato centrodestra, il vergognoso regalo del governo Schifani agli speculatori in vista delle prossime tornate elettorali».
Parole che non lasciano indifferente Assenza, che risponde: «Quella dell’opposizione è demagogia. Il vero danno all’ambiente si perpetra da 40 anni: queste case non vengono demolite né vengono restituite alla regolarità edilizia. E per le demolizioni servono miliardi». La norma è inserita all’interno della riforma urbanistica, che ha passato l’esame della commissione Territorio e ambiente, vitata da tutti i componenti della maggioranza di governo. «Si tratta di una norma acchiappavoti con cui si prendono in giro i cittadini» conclude la nota delle opposizioni, che con tutta probabilità poco potranno fare in sede di voto se la maggioranza resta compatta. Anche per questo ancora una volta si è fatto appello alla figura del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, perché convochi una capigruppo sul tema e indossi ancora una volta le parti del mediatore.