Nonostante il servizio di vigilanza, un altro rogo - dopo il primo che si è verificato il 12 luglio - ha interessato il territorio del complesso Immacolatelle e Micio Conti. Riconosciuto Sito di interesse comunitario del 2008 e dal 2015 zona speciale di conservazione per decreto del ministero dell'Ambiente. Guarda foto e video
San Gregorio, vasto incendio alla riserva naturale Danneggiati i boschi ai margini dell’area protetta
Nonostante il servizio di vigilanza, un altro incendio ha interessato il territorio della riserva naturale integrale Complesso Immacolatelle e Micio Conti. Il rogo si è sviluppato ieri, intorno alle 14, in via Bellini a San Gregorio. A darne notizia è il Cutgana, il centro di ricerca dell’università di Catania che gestisce un’area protetta all’interno della riserva. Secondo la ricostruzione dell’organismo universitario, a essere colpita è stata buona parte della zona esterna. Un fatto che arriva dopo che il 12 luglio scorso un altro incendio aveva interessato la zona ovest.
L’area protetta è stata istituita nel 1998 e tutela un complesso di nove grotte laviche che si estende per 25 ettari: un tipico paesaggio agrario fatto di piccole costruzioni, saje per la distribuzione dell’acqua e a muri a secco. Sul posto sono intervenuti i mezzi del distaccamento forestale di Zafferana Etnea e i vigili del fuoco di Catania e Acireale. Intorno alle 17 è intervenuto, per spegnere l’incendio, anche un elicottero militare del servizio regionale antincendio.
A causa dei due roghi – quello di ieri e quello del 12 luglio – sono stati danneggiati lembi di vegetazione forestale che formano «dei boschi termofili – si legge in una nota diffusa alla stampa – una vera rarità per l’intero comprensorio etneo». La riserva naturale nel 2008 è stata inclusa tra i Siti di interesse comunitario (Sic) e dal 2015, con decreto del ministero dell’Ambiente, è anche zona speciale di conservazione. Stando al rapporto 2016 dell’Ispra, rappresenta un sito di particolare importanza per il flusso migratorio autunnale di diverse specie di uccelli migratori. Nella riserva nidificano, inoltre, anche rapaci come la poiana, il gheppio e il barbagianni.