San Giorgio, voragini in strada da settembre «È come vivere sempre dentro un cantiere»

«Mentre nel centro storico della città vengono asfalti anche il Duomo e le caditoie di via Etnea, nelle periferie le strade sono un colabrodo». Ad affermarlo è Fabio, 30enne residente di via dell’Albero. La strada si trova nel quartiere San Giorgio e presenta un tratto transennato e impercorribile. A impedire il passaggio alle automobili e ai pedoni è una spaccatura nel manto stradale, sul quale gli operai comunali stanno lavorando per ripristinarlo dal mese di settembre. Un’opera che, a sentire il residente, procura diversi disagi alla popolazione della zona periferica. «Le buche si riempiono di fango, materiale di risulta, terriccio e spazzatura – dice Fabio – Sembra di vivere in un cantiere». A destare la rabbia del cittadino non sono solo le buche più grosse e transennate ma anche le altre, quelle di dimensioni minori ma comunque problematiche. Che si aprono puntualmente ormai da sei mesi.

«La voragine si è aperta in occasione del primo acquazzone autunnale, quando per via dell’eccessiva pioggia l’asfalto prima ha iniziato a deformasi e infine – spiega Fabio – si è spaccato». Una situazione simile si registra anche in via Tellaro, in prossimità di via dell’Albero. Pure in quella stradina, dal mese di novembre scorso, ci sono delle voragini, aperte dagli operai comunali per facilitare i lavori alla conduttura fognaria. «Ma il problema non sono certo le opere pubbliche, quanto l’intera sensazione di abbandono», precisa il residente. Che segnala come l’asfalto, nel quartiere di San Giorgio, stia cedendo anche in via dell’Agave e in via Dittaino. Da quelle parti sono saltate anche porzioni di marciapiede, che si sono riversati sulla strada. E che sono un pericolo, soprattutto per i motociclisti. 

«Nelle periferie dovremmo forse rassegnarci a pensare che l’amministrazione comunale non ha interesse a sistemare queste strade?», si domanda Fabio. Ad accrescere la sensazione di abbandono di quelle aree «è il riordino e la pulizia che si effettuano nel centro della città per le festività legate a Sant’Agata», sottolinea l’uomo. Che continua: «È evidente che la manutenzione comunale si concentra nelle vie toccate dalla processione agatina». «Mi rendo conto che in altre zone periferiche di Catania c’è più degrado rispetto a San Giorgio ma a ogni modo – conclude il residente – pagano sempre tutti quelli che non vivono nei quartieri alti». È per questa ragione che «vedere asfaltato anche quello che non dovrebbe esserlo, come il sagrato della Cattedrale, è ancora più assurdo». 

Cassandra Di Giacomo

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