All'anagrafe Nunzio Luigi Lombardo, 34 anni. Ma a Catania è meglio conosciuto come Mirko Lavezzi, artista etneo che canta in napoletano. È stato colpito al ginocchio destro nella notte, in via Sardo. «Si era trasferito da poco - dice chi lo conosce - È un bravo ragazzo, non ha contatti con certi ambienti»
San Cristoforo, gambizzato cantante neomelodico Quattro colpi di pistola, forse per questioni personali
Un colpo di pistola al ginocchio destro. Nunzio Luigi Lombardo, 34 anni e incensurato, è stato gambizzato ieri notte, in via Sardo, nel quartiere di San Cristoforo. L’uomo, cantante neomelodico che si fa chiamare Mirko Lavezzi, non sarebbe in gravi condizioni. Dopo essere stato trasportato in ospedale, Lombardo è stato sentito dagli agenti della polizia, ai quali non avrebbe saputo fornire né un movente né indicazioni utili per identificare l’autore del gesto. «È ancora sotto shock – afferma Franco Nobile, il suo manager – Ha detto di aver visto la morte in faccia».
Sarebbero quattro gli spari esplosi all’indirizzo dell’artista. In base al racconto dei suoi cari, erano le 23 e Lavezzi era appena tornato a casa. «Quando non canta lavora con suo padre, che ha un furgone ambulante che fa le pizze», spiega Nobile. Il musicista 34enne era piegato sul suo motorino, parcheggiato sotto casa, e lo stava assicurando con una catena. A quel punto gli si sarebbe avvicinato un uomo incappucciato che gli avrebbe sparato per quattro volte. Ma solo un proiettile sarebbe arrivato a segno: «Gli ha trapassato il ginocchio», continua il manager. «Nell’ambiente siamo senza parole – aggiunge Franco Nobile – Mirko è uno buono. Non ci sono né mafia, né droga, né alcol di mezzo. Lui è fuori da tutte ‘ste dinamiche. E, per come lo conosco io, mi pare strano pure che si tratti di cose di donne».
La procura di Catania ha aperto un’inchiesta, mentre le indagini sono state affidate alla squadra mobile. L’ipotesi che va per la maggiore, al momento, è che il ferimento possa essere maturato nell’ambito della sfera personale della vittima. L’artista ha annunciato alcuni giorni fa un nuovo progetto discografico, il secondo della sua carriera, con la Sea musica, la casa discografica catanese dedicata ai cantanti neomelodici. La stessa di Gianni Vezzosi. Nel suo passato artistico, però, Lavezzi aveva lavorato con la GS records, un altro studio di registrazione di Catania, che produce artisti come il giovanissimo Matteo Milazzo.
Questa mattina, la voce della sparatoria si è diffusa in fretta. «Mi hanno chiamato e mi hanno detto che era successa questa cosa a Mirko, ma io non ci ho creduto – dice uno degli organizzatori delle serate di musica napoletana a Catania – Lui è un ragazzo bravo, non credo che abbia contatti con certi ambienti, ci siamo capiti». Una delle ultime serate alle quali aveva preso parte il cantante, assieme a Tony Colombo, si è tenuta un mese fa in via della Concordia, per l’inaugurazione di un centro scommesse. «So che prima Mirko abitava fuori città e che da poco si è trasferito a San Cristoforo – afferma ancora il collega – L’ho visto il 4, per Sant’Agata, non avrei pensato mai che gli potessero sparare».