San Berillo, svolta nel tentato omicidio Confessano due giovani di Palagonia

Li hanno pedinati per qualche chilometro prima di fermarli, lungo la Catania-Gela. Si tratta dei due uomini che avrebbero tentato, sabato notte, di uccidere il 27enne rumeno Emirah Mustafà, all’incrocio tra via Ventimiglia e via Pistone. Livio Gioele Nazo (23 anni) e Gaetano Scirè Scapuzzo (25 anni) sono accusati, in concorso tra loro, di tentato omicidio aggravato, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, e ricettazione. Dopo essere stati arrestato, i due avrebbero confessato il tentato delitto, spiegando di averlo fatto per «risentimento personale».

Era la notte dell’1 novembre quando, intorno alle due, Mustafà è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi. Aveva ferite di arma da fuoco alla gamba, all’addome e alla testa. Dopo due interventi chirurgici, sono stati estratti due proiettili. L’uomo, che secondo i medici non era in pericolo di vita, avrebbe dato agli investigatori alcune indicazioni sul luogo in cui era stato aggredito. Vale a dire il quartiere di San Berillo

Poco dopo, tra via Ventimiglia e via Pistone vengono ritrovati e sequestrati alcuni bossoli di piccolo calibro. Dalle immagini di sorveglianza registrate dalle telecamere del centro, è stata poi individuata una Mercedes scura. Che, per modello e colore, coincideva con quella descritta dalla vittima. E che è risultata essere di Gaetano Scirè Scapuzzo. A confermare la tesi della Mercedes, anche la testimonianza della convivente del rumeno colpito. Quest’ultima, assieme a un’altra donna, confermava di conoscere due giovani provenienti dalla provincia di Catania, che viaggiavano a bordo di una Mercedes. Le due donne avrebbero raccontato anche di aver sentito, nella notte, alcuni botti. Ma di aver pensato che si trattasse di petardi legati alla festa di Halloween. Salvo accorgersi che non era possibile quando hanno visto Emirah Mustafà raggiungerle a piedi con difficoltà e con il volto insanguinato.

La Mercedes è stata individuata poche ore più tardi, all’uscita della città. A bordo c’erano due persone, che si dirigevano verso la statale 417, che collega Catania a Gela. Dopo un breve pedinamento, l’auto viene fermata. All’interno di un vano sotto al posacenere sarebbe stata ritrovata e sequestrata una pistola con caricatore pieno e una scatola con altre 25 cartucce. Tutte dello stesso calibro dei bossoli ritrovati a San Berillo.

Tra ieri mattina e ieri pomeriggio, i Scirè Scapuzzo e Nazo avrebbero scelto di parlare con gli investigatori. Confessando il reato. Entrambi sono stati arrestati e portati nel carcere di piazza Lanza.


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