Ospitano dei nuovi alberi le aiuola della via Giovanni Di Prima nel quartiere di San Berillo. Una donazione dell'associazione antiracket e anti usura Ugo Alfino. Presenti il sindaco Bianco, il procuratore della Repubblica salvi, l'assessore Di Salvo e soprattutto gli studenti degli istituti comprensivi XX settembre, Italo Calvino e Vittorino da Feltre
San Berillo, piantati i 18 alberi della legalità Bianco: «Lavoriamo un isolato per volta»
Sono 18 gli alberi che questa mattina sono stati piantumati lungo la via Giovanni di Prima nel quartiere San Berillo di Catania. Un messaggio simbolico di legalità dato che gli otto alberi di arancia amara e i dieci di bauhinia sono stati donati dall’associazione antiracket e antiusura Ugo Alfino nell’ambito del progetto I colori della legalità, a sua volta all’interno del progetto Catania Agorà. Attaccato al tronco di ogni esemplare un cartello siglato dal sindaco, dall’assessore al decoro urbano, Salvo di Salvo e dal presidente dell’associazione Francesco Fazio. Presenti anche numerosi bambini degli istituti comprensivi XX settembre, Italo Calvino e Vittorino da Feltre.
«Un simbolo di legalità condivisa», li ha definiti in sindaco Enzo Bianco presente questa mattina insieme al procuratore della Repubblica Giovanni Salvi, l’assessore Di Salvo e gli altri rappresentanti delle forze dell’ordine. Le aiuole sono state così riempite, rispettando la continuità delle piante già presenti. Dal lato della strada in cui si trova la pista ciclabile, ci sono i bauhinia, dall’altro gli aranci.
«Un simbolo importante in un quartiere importante che ha tutti i requisiti per rinascere e al contempo rappresentare la riscossa per tutta la città», dichiara Bianco. Il primo cittadino si dice molto impegnato a trovare una soluzione ai tanti piccoli e grandi problemi della zona, convinto a lavorare «secondo la modalità del carciofo, ovvero un isolato per volta», come lui stesso sostiene. «Per Corso dei Martiri stiamo cercando una soluzione che non implichi soltanto cemento – sostiene – mentre per il resto dobbiamo fare dei passi importanti nel rapporto con la comunità dei lavoratori». Auspica dunque l’insediamento di attività considerate sane. «Pensiamo, ad esempio, a dare la parte bassa delle botteghe ad artisti e artigiani. Creiamo un circuito protetto anche con telecamere per i crocieristi e perché no, affittare agli studenti i tanti appartamenti vuoti ai primi piani. Ci sono molte possibilità, ma ovviamente oltre ai progetti servono gli imprenditori che ci aiutino nel recupero. Qualcuno ha già iniziato».
Soddisfatti dell’iniziativa anche il presidente Fazio dichiaratosi «contento di avere contribuito anche questa volta alla diffusione di un messaggio di legalità, soprattutto ai nostri giovani», e l’assessore al decoro urbano Di Salvo. «Ho curato l’iniziativa con il presidente Fazio, perché ritengo che il messaggio che stiamo trasmettendo ai ragazzi è fondamentale», sostiene. «Chiudiamo l’anno scolastico con un percorso di legalità e di cultura delle regole che portiamo avanti tutto l’anno», conclude.