«Una soluzione sarebbe mettere insieme le due questioni: case vuote e persone senza casa», dice a MeridioNews il presidente della cooperativa Luca Lo Re che era presente alla conferenza dei servizi convocata sul tema dall'assessore all'Urbanistica Enrico Trantino
San Berillo, il Comune non esclude l’idea delle demolizioni Trame di quartiere: «Non si può pensare il quartiere vuoto»
«Un’occasione di dialogo ma che si è chiusa con un nulla di fatto». È questa la sintesi che fa Trame di quartiere – la realtà che da anni opera a San Berillo e che da poco è diventata una cooperativa sociale di comunità – della conferenza di servizi istruttoria convocata dall’assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici Enrico Trantino per raccogliere indicazioni sulle scelte progettuali per la riqualificazione e il recupero del vecchio quartiere.
«È una eterna promessa che non è ancora riuscita a diventare realtà e come amministrazione abbiamo il dovere di andare oltre i buoni propositi», aveva annunciato Trantino invitando all’incontro – che si è tenuto martedì mattina nel teatro Sangiorgi di via Sangiuliano – associazioni di categoria, ordini professionali (ingegneri, architetti e geometri), docenti universitari, proprietari di immobili della zona e tutti gli stakeholders. Al tavolo dei relatori erano presenti anche la soprintendente di Catania Rosalba Panvini, l’assessore alla Sicurezza Fabio Cantarella e il direttore dell’ufficio Urbanistica Biagio Bisignani.
«Abbiamo presentato un documento con le nostre proposte per la riqualificazione e il recupero del quartiere – dice a MeridioNews il presidente di Trame di quartiere Luca Lo Re – Quartiere che non solo conosciamo e viviamo ma in cui da anni lavoriamo con l’idea di costruire un processo di rigenerazione urbana». La zona di San Berillo, di recente, è stata al centro anche di una seduta straordinaria del Consiglio comunale convocata dopo che il comitato di residenti del quartiere ha pensato di pagare i costi di una pattuglia di un istituto di vigilanza privata per «riaffermare l’italianità del territorio diventato preda di bande criminali di nigeriani e gambiani che se lo contendono nella gestione dello sfruttamento della prostituzione e dello spaccio di droga».
Bonifiche, sgomberi e altre azioni repressive messe in campo dall’amministrazione non sono servite. «Una soluzione efficace sarebbe mettere insieme le due questioni: case vuote e persone senza casa – afferma Lo Re – In questo senso, si deve tenere conto del fatto che tutti gli abitanti (non solo i residenti, ma anche chi vive per strada) non sono un problema ma una risorsa». Insomma, non si può pensare di riqualificare il quartiere immaginandolo vuoto, disabitato. «Un secondo aspetto fondamentale è quello della coprogettazione – aggiunge il presidente di Trame di quartiere – Non siamo d’accordo a un’ottica competitiva del bando che fa vincere il progetto più bello da calare sul quartiere. Piuttosto, pensiamo che bisognerebbe lavorare ad avvisi di collaborazione tra associazioni, abitanti e professionisti avendo di mira la sostenibilità economica e sociale».
Adesso restano ancora sei giorni per la presentazione delle proposte. «Non le abbiamo recepite perché quella non era la sede giusta – spiega a MeridioNews l’assessore Trantino – Dopo averle ricevute, le elaboreremo in un documento finale che sarà lo strumento urbanistico per il progetto di riqualificazione e recupero del quartiere». Raccolte le proposte, la conferenza dei servizi diventerà tecnica tra Comune, Genio civile e Soprintendenza. «Diffideremo i proprietari a mettere in sicurezza gli immobili – annuncia Trantino – e, se non dovessero provvedere, esproprieremo il bene. Pensiamo alla demolizione – conclude – se è l’unico mezzo che permetterebbe il recupero del quartiere».