Saranno i cittadini stranieri residenti a Catania a guidare le passeggiate urbane aperte alla città, organizzate da Oxfam Italia e dall'associazione Trame di quartiere. Un progetto di inclusione che parte dalla rete europea Migrantour
San Berillo-Civita, migranti come guide interculturali Le passeggiate per guardare la città con occhi nuovi
Da Bologna a Bruxelles, da Firenze a Valencia, da Cagliari a Parigi. E ancora Roma, Genova, Lubiana, Lisbona, Milano, Napoli, Marsiglia, Pavia, Torino. È una rete che attraversa l’Europa e arriva fino a Catania quella di Migrantour, il progetto rivolto a migranti, rifugiati e richiedenti asilo che propone passeggiate urbane interculturali per far riscoprire le città con occhi nuovi. Ma anche con parole nuove. Quelle dei migranti, protagonisti di questa forma di turismo responsabile a chilometro zero, che porteranno cittadini italiani ed europei di vecchia e nuova generazione, turisti, curiosi, studenti alla scoperta di piccoli e grandi segreti che spesso nemmeno i residenti doc conoscono.
Catania – città della rete europea Migrantour dal 2018 – si prepara a una nuova stagione di passeggiate interculturali, grazie a Oxfam Italia e all’associazione Trame di quartiere, partner del progetto Le nostre città invisibili. Incontri e nuove narrazioni del mondo in città, un’iniziativa che ha come obiettivo il contrasto alle rappresentazioni scorrette e discriminanti delle migrazioni e della diversità culturale. «Da marzo dell’anno scorso e fino a novembre 2019 ci sono in programma 25 passeggiate interculturali gratuite che attraverseranno i quartieri San Berillo e Civita – spiega a MeridioNews Flavia Monfrini, collaboratrice di Trame di quartiere e referente del progetto su Catania – condotte da cittadini stranieri che abitano a Catania, che abbiamo formato nella prima parte del progetto per diventare accompagnatori interculturali».
Sono una decina, vengono prevalentemente dall’Africa subsahariana – Gambia, Senegal, Liberia, Costa d’Avorio – e durante le passeggiate intrecceranno la storia e le caratteristiche dei luoghi della città etnea con alcuni aspetti del loro Paese d’origine. Ed è proprio questo il valore aggiunto della passeggiata, come sottolinea Flavia. «Non si tratta di guide e il percorso che intraprendono non affatto è turistico. Anzi, non vengono fatte segnalazioni particolari di edifici o luoghi prettamente turistici, ma si tratta di una passeggiata interculturale, condotta ogni volta da una persona diversa, che mette in risalto aspetti diversi».
E che può interagire o meno con le persone che incontra durante il cammino, con gli abitanti di quei quartieri. «Il percorso è flessibile e cambia anche a seconda dell’occasione in cui viene fatta la passeggiata – continua Flavia – per cercare di restare sempre connessi al territorio. Ognuno dei ragazzi che partecipa ha fatto una ricerca personale, ha studiato alcuni aspetti della storia di Catania, per creare poi dei collegamenti che si basano sulla conoscenza del territorio e confluiscono con le tematiche che gli stanno più a cuore». Da qui si intuisce il valore positivo che le migrazioni apportano ai territori in cui si verificano. «Le migrazioni non sono il fenomeno sotto i riflettori del momento – conclude la referente catanese sottolineando il senso più profondo dell’iniziativa – ma una caratteristica dell’umanità da quando esiste, che contribuisce allo sviluppo dell’umanità stessa».
I vari appuntamenti verranno comunicati sulla pagina Facebook Migrantour Catania Trame di Quartiere e su scala nazionale sul sito e sulla newsletter Migrantour. È possibile richiedere informazioni scrivendo a comunicazione@tramediquartiere.org.