Salvini e Di Maio, in bilico il derby delle piazze Catania tappa delle campagne dei neo-alleati

Il governo dei populisti è appena nato, eppure a nemmeno due giorni dal giuramento dei ministri potrebbe tenersi uno strano derby tra gli alleati di maggioranza  Luigi di Maio e Matteo Salvini. Lo scenario preventivato, e non potrebbe essere altrimenti, sono le piazze della più grande città italiana chiamata al voto il 10 giugno, Catania. Il capo politico del Movimento 5 stelle, fresco di nomina a vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro, già durante la crisi istituzionale aveva fissato un comizio per domenica 3 giugno in piazza Dante, al fianco del candidato sindaco grillino Giovanni Grasso. Il caos romano non gli ha finora impedito di presentarsi ai comizi in varie città e, dunque, resta confermata anche la tappa etnea del tour isolano #Alziamolatesta, che comprende pure Ragusa, Siracusa e la chiusura a Messina

Gli esponenti del governo Lega-M5s sul palco, intanto, dovrebbero essere più di uno: in scaletta c’è anche la catanese Giulia Grilloneo-ministra della Salute. Sulla tabella di marcia di Di Maio, secondo lo staff del Movimento, non avrebbe influito la partita vera e propria di domenica, ovvero il play-off di calcio del Catania contro la Feralpisalò, fondamentale match in chiave promozione in serie B. L’orario della manifestazione davanti al Monastero dei Benedettini, alle 17.30, sarebbe legato solo a esigenze logistiche, in barba anche alla prevedibile corsa alle spiagge del week end del 2 giugno.

La Lega intanto ha preparato un programma che si snoda curiosamente in parallelo a quello grillino, persino nel timing. Alle 12.30 di domenica conferenza stampa in piazza Verga, dopo l’incontro con i produttori del mercato del contadino. Poi, bloccata per le 17.30 di domenica piazza Manganelli, storico teatro dei comizi elettorali ultimamente un po’ accantonato, per diretta volontà di Matteo Salvini. «Datemi le piazze, non voglio posti al coperto», ripete il leader al fidato commissario regionale Stefano Candiani. L’agenda in costante evoluzione del neo-ministro dell’Interno sembra, però, offrire l’assist per cambi dell’ultim’ora che potrebbero così far saltare il derby delle piazze giallo-verdi. Circostanza che pare comunque non preoccupare l’entourage salviniano, fedele alla linea scelta dal partito per non mettere a repentaglio l’alleanza del centrodestra: «Roma è una cosa, le elezioni sui territori sono tutt’altra faccenda»

Peserebbe invece sulla scelta dell’orario la partita del Catania, così come l’annunciato susseguirsi di incontri nei Comuni con i candidati sindaci leghisti, da Siracusa ad Acireale passando pure per Adranoil piccolo centro di Maletto. Più sicura la venuta dell’economista-ideologo leghista Alberto Bagnai, profeta dell’uscita dall’euro, fissata per sabato pomeriggio all’hotel Nettuno. C’è comunque una promessa da rispettare, quella fatta da Salvini al candidato sindaco Salvo Pogliese: «Un’uscita pubblica assieme a te la farò, stanne certo». Sia essa una conferenza stampa oppure un comizio, momenti che eventualmente slitteranno alla prossima settimana, a ridosso della chiusura della campagna elettorale. La stima tra i due è salda, a dispetto delle inquietudini leghiste che in primavera agitavano la candidatura in solitaria di Angelo Attaguile. Il legame politico è poi blindato dalla designazione in giunta del luogotenente leghista Fabio Cantarella.


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