Salvini a Palermo, striscioni di protesta anche a Ballarò Salta la visita al mercato: «Prima ci vado e poi lo dico»

Palermo accoglie tutti. Anche Matteo Salvini. Il leader della Lega oggi sarà nel capoluogo per una serie di incontri e visite che non sono connesse soltanto all’imminente entrata nella giunta regionale siciliana del suo partito. Il leader del Carroccio ha in agenda una serie di appuntamenti chiave che partono fino dal primo pomeriggio, quando è previsto l’incontro a porte chiuse a Palazzo D’Orleans con il presidente della Regione Nello Musumeci. Ma la giornata non riserva per il leader del Carroccio soltanto incontri istituzionali. È infatti prevista una visita al commissariato Oreto intorno alle 17, che ha già suscitato interesse e qualche polemica, visto che Salvini non è più ministro dell’Interno, cosa che in quel caso sarebbe stata vista come assolutamente normale. Ma l’attesa era soprattutto per la passeggiata, poi saltata, che il leder della Lega ha aveva in programma nel pomeriggio al mercato di Ballarò, nel quartiere multietnico per eccellenza del capoluogo regionale. La protesta si è spostata per le strade e le piazze lanciata dalle Sardine di Palermo fino a Sos Ballarò e Mediterraneo Antirazzista. A esprimersi sull’arrivo del segretario della Lega anche il sindaco Orlando che ha risposto alle dichiarazioni di Salvini in diretta Fb: «Mi hanno segnalato gli abitanti del quartiere di Ballarò, a Palermo, per dirmi che è bastata la notizia del mio arrivo per rimettere un po’ di ordine: ma dico al Sindaco di Palermo che dovrebbe mettere a posto sempre, non solo quando vengo io».

Ieri e stamattina diversi quartieri di Palermo si sono svegliati con striscioni che sono un chiaro segnale del clima di attesa che suscita la visita imminente di Salvini. E Ballarò non fa certo eccezione. Le scritte, che campeggiano anche sulla torre di San Nicolò all’Albergheria, riportano frasi del Vangelo secondo Matteo come «Bussate e vi sarà aperto» ad altre che recitano: «Ballarò accoglie i suoi figli da tutto il mondo». Ma sulle lenzuola stese sui balconi si leggono anche le scritte: «Cucì, niente ci Lega» e «Ballarò non si Lega». Mentre per strada qualcuno ha affisso manifesti che riportano frasi che Salvini ha dedicato negli anni al Sud e a Ballarò. Anche i mercatari hanno appeso dei volantini che recitano, tra gli altri: «49 milioni di motivi, la Sicilia che non si Lega».  «Non c’è una regia, molti abitanti e commercianti si stanno organizzando in modo spontaneo – dice Claudio Arestivo di Sos Ballarò abbiamo convocato un’assemblea a piazza Mediterraneo dalle 14 alla quale parteciperanno le persone che credono in un modello di accoglienza, di integrazione e di rispetto per ogni essere umano e all’interno d questi valori lavorano e si relazionano ogni giorno». A questa manifestazione sono attese oltre un migliaio di persone. «Lo facciamo per rispondere a una provocazione che ci sembra chiara – continua Arestivo –  fare una passeggiata in un mercato che alle 16,15 sarà vuoto, o quasi vuoto, potrebbe essere occasione per dichiararne probabilmente lo stato di cattiva salute e reiterare gli stessi stereotipi da assegnare al quartiere più multietnico di Palermo. Non si può venire qui cinque minuti, con una scorta di poliziotti blindati per portare avanti sempre gli stessi slogan. Noi siamo presenti attuando pratiche quotidiane e ci saremo anche domani, quella di oggi è solo una passerella». 

Alle 14, si diceva, è previsto il raduno e «stiamo ricevendo centinaia di mail e messaggi – conclude – di persone che si aggregheranno a un’iniziativa che potrebbe essere più grande e poi come evolverà l’iniziativa non si sa ma sarà sicuramente in modo pacifico. Ogni mezz’ora sento di nuovi striscioni appesi ai balconi e di cartelli che ricordano le frasi che negli ultimi vent’anni Salvini ci ha omaggiato. Rinfrescare un po’ la memoria non fa male».

Anche le Sardine si stanno preparando ad accogliere il leader del Carroccio con la «citofonata a Salvini» e donargli una copia della Costituzione. L’appuntamento è alle 18 al chiosco di piazza Verdi di fronte al Teatro Massimo per un flash mob silenzioso mentre il leader della Lega sarà impegnato in un incontro pubblico poco distante, al teatro Al Massimo. Gli attivisti andranno forniti anche di un citofono di cartone. Al primo segnale, un fischio o una sirena, saranno alzate in alto le copie della Costituzione e rimarranno in silenzio per alcuni minuti. Al secondo segnale canteranno Bella Ciao. «Quale che sia il motivo della visita  – spiegano gli organizzatori – le sardine di Palermo saranno presenti in piazza per dimostrare l’esistenza di una cittadinanza attiva e consapevole, vero e proprio anticorpo sociale, libero dalla subdola demagogia veicolata dalla bestia e fondata sull’odio e la criminalizzazione del diverso. La nostra presenza sarà all’insegna dei valori che ci contraddistinguono: non violenza, educazione, creatività, cultura e originalità». 

Aggiornamento delle 17.30

Il leader della Lega ha rinunciato alla annunciata passeggiata a Ballarò: «Io non voglio creare polemica – ha detto il leader della Lega Matteo Salvini commentando la mancata visita a Ballarò – vado nei quartieri per ascoltare la gente e risolvere i problemi e non per far fare casino a qualcuno vorrà dire che a Ballarò ci vado e dopo esserci stato lo dico. Ci si rende conto che è una follia che ci sia qualcuno per cui in alcuni quartieri di Palermo uno non può andare? E che siamo in Unione Sovietica? Combattere l’immigrazione clandestina è provocatorio? Spero che non ci sia qualcuno che difende l’illegalità a Palermo». 

Dall’altra parte Sos Ballarò valuta positivamente la mobilitazione: «Tantissime donne e uomini oggi si sono ritrovati a Ballarò per difendere un’idea di comunità aperta, che non ha paura. Abbiamo difeso l’orgoglio di un quartiere che è stato dipinto come covo di criminali, come luogo in cui non portare i bambini, ed in cui invece in tanti vivono e crescono spesso senza le opportunità che dovrebbero essergli garantite. Noi siamo qua ogni giorno, ed i leghisti non li vediamo mai, li leggiamo solo sui social che urlano e strepitano senza conoscere, senza combattere, senza essere presenti. Salvini ha deciso di non venire perché lo avrebbe accolto un quartiere che sa di pagare un prezzo carissimo per quello che lui ha fatto da ministro e per le cose che va dicendo in giro ogni giorno. I decreti sicurezza ad esempio hanno peggiorato le condizioni di vita di moltissimi nostri concittadini, aumentando l’emarginazione sociale ed incidendo quindi profondamente sulla qualità delle nostre comunità.  La provocazione di Salvini ha causato un inutile ed oneroso dispiegamento di forze che ha danneggiato la quotidiana attività economica del mercato.  Le tante realtà sociali che ogni giorno si impegnano per migliorare le condizioni di vita dell’Albergheria, riunite nell’assemblea pubblica “SOS Ballarò”, continueranno a difendere un quartiere bellissimo e complesso ed a pretendere per tutte e tutti la sicurezza che nasce dai diritti e dal lavoro».


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