Salve, sono il futuro e vengo in pace

Parlare di futuro non è mai scontato, soprattutto a proposito della nostra facoltà. Quello che però è emerso dall’ultima assemblea è che quantomeno Lingue un futuro l’avrà, anzi il Rettore ha dichiarato pubblicamente la sua intenzione di potenziarla così come Agraria. Al contrario, i corsi di laurea di Giurisprudenza e Medicina di Ragusa, sempre secondo dichiarazioni del Rettore, potrebbero essere rimodulati, ovvero  trasformati in più economici master o in corsi di formazione permanente. Su questo punto però attendiamo i prossimi eventi, in quanto per un cambiamento così radicale non basta una semplice dichiarazione.

 

I segnali positivi per la nostra Facoltà sono dunque parecchi, in particolare la chiusura del contenzioso tra Facoltà e Consorzio, il 4 Novembre di quest’anno. Ma al fine di garantire che il nuovo anno rappresenti una svolta, è necessario innanzitutto riscrivere al più presto la convenzione tra Facoltà e Consorzio ormai troppo obsoleta (quando è stata scritta, per esempio, non comprendeva le lauree specialistiche che sono nate dopo) e il Preside ha dato la sua disponibilità affinché una rappresentanza di studenti partecipi al tavolo tecnico.

 

Che il 2009 sia l’inizio di una nuova stagione?

 

Il rischio è che l’entusiasmo ci porti a sfociare nella fantascienza.

Cos’è realmente possibile che cambi nei prossimi mesi e nei prossimi anni ad Ibla?

 

Innanzitutto se è reale (permettete la cautela) questa volontà di investire sulla nostra Facoltà sia chiaro che questo non deve voler dire sostegno morale, che spesso i politici seminano in giro con gran facilità, ma investimenti reali sia nelle strutture che nella didattica.

 

Partiamo perciò da un dato reale: qualcosa si sta muovendo a proposito di case dello studente, un problema sempre più importante, considerato il gran numero di studenti fuori provincia. Durante l’assemblea l’assessore al comune di Ragusa, Rocco Bitetti, ci ha comunicato il procedere dei lavori nell’ immobile storico sito di fronte a palazzo Cosentini che diventerà una casa dello studente con 25/30 posti.

 

Ed è realtà, anche se dovrebbe essere fantascienza, il terribile spreco di denaro che è il Laboratorio di Piazza Carmine. Inaugurato due anni fa, era un centro tecnologicamente avanzatissimo (per fare un esempio vi è un sistema di webcam che inquadra immediatamente chi prende la parola), finanziato con un ricchissimo contributo della Comunità Europea. Non male, no? Ebbene, questo centro non è mai stato aperto, ma ci costa 40.000 € l’anno, compreso lo stipendio di due addetti che sono letteralmente pagati per non fare niente. Inoltre, data l’incuria, le attrezzature e i locali stessi sono rimasti danneggiati. Un danno non solo per la nostra Facoltà ma anche per la città, dato che il laboratorio è solo affidato alla Facoltà ma nel suo progetto è compreso l’utilizzo da parte delle aziende della provincia per corsi di lingue e di informatizzazione. E questo spreco sembra ancora più grave considerando che il laboratorio è stato finanziato dall’Unione Europea, che però stranamente non si preoccupa di controllare lo stato dei suoi ”investimenti”. Chi non frequenta Lingue potrebbe non capirlo, ma il funzionamento del Laboratorio Linguistico è essenziale per la didattica delle lingue. A questo proposito il rappresentante studentesco di Facoltà, Paolo Pavia, ci ha rassicurato che si sta muovendo affinché al più presto vengano sostituite tutte le postazioni del Laboratorio di Piazza Pola, ormai obsolete (e moltissime non funzionanti), e che il Direttore del Consorzio, Dott. Gustavo Dejak, sta già considerando il peso economico di tale operazione.

 

Riguardo alla biblioteca Zipelli solo il futuro può dirci cosa succederà: all’assemblea sono state presentate le firme ma sta di fatto che, a meno di strabilianti magie di Natale, al nostro ritorno la Biblioteca sarà chiusa del tutto.

 

Ci sono inoltre anche alcuni problemi di natura molto pratica come le condizioni non proprio rosee della Sala Falcone Borsellino (dove si svolgono le lezioni più affollate da studenti) che però rischiano di non trovare soluzione a causa di una lenta burocrazia.

 

E se i problemi delle strutture, indubbiamente importantissimi, sono sotto gli occhi di tutti gli studenti, molto spesso i problemi nella didattica vengono sottovalutati.

Eppure questi non sono secondari, anzi se il polo ibleo vuole sopravvivere (considerando oltretutto la cattiva fama che hanno i decentramenti) deve puntare soprattutto sulla qualità della didattica e in particolar modo sugli elementi peculiari del polo ibleo.

Per le Lingue Orientali verrebbe da chiedere un arricchimento dell’offerta: aggiungere il cinese o l’hindi non sarebbe da sottovalutare considerando l’eccezionale sviluppo economico di queste regioni (al punto che da un paio d’anni c’è chi parla di Impero di Cindia) e che il corso di Mediazione Linguistica offre gli strumenti adatti per rapportarsi col mondo delle industrie.

 Ma, per ora, temo sia solo fantascienza; sarebbe già bello se Arabo e Giapponese fossero “stabilizzate” e si riuscissero ad evitare scandali come il mancato rinnovo del contratto del Prof.Omeghras.

 

Riguardo alla possibilità di ampliare la didattica rimane un problema di fondo: le lauree devono rispondere alle esigenze del territorio ma, come ha sottolineato il professor Lutri durante l’assemblea, chi si laurea a Ragusa deve essere in grado di spendere la propria laurea anche fuori dalla Sicilia e, perché no, dell’Italia. Come conciliare queste due vocazioni?

 

Ma tra le tante strade che potrebbe intraprendere la nostra Facoltà a volte la vera fantascienza sembra immaginare gli studenti partecipi: se ci si preoccupasse del vuoto rappresentativo nell’area didattica o in molti partecipassero al coordinamento di studenti che sta creando Paolo Pavia o semplicemente se tutti gli studenti si tenessero aggiornati e dimostrassero maggiore attenzione ai problemi di facoltà, allora ci accorgeremmo che molta di quella che chiamiamo fantascienza lo è solo perché non ci siamo impegnati abbastanza per farla diventare realtà.


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