Sala delle Lapidi: dentro Sinistra e grillini?

di Silvia D’Alia

La riconta non è finita. Per completare la lettura dei verbali elettorali ci vorranno ancora un po’ di giorni. Alla fine di questa maratona che sta impegnando gli uffici del Comune di Palermo si conosceranno i nomi dei 50 consiglieri comunali della città.

In questa fase – e non può che essere così, perché tutti i protagonisti di questo delicato passaggio sono vincolati al silenzio – circolano solo indiscrezioni. Due le liste che non hanno raggiunto per pochi voti il quorum del 5 per cento (lo sbarramento elettorale sotto il quale non si ha diritto ad avere rappresentanti in Consiglio comunale): la Federazione della Sinistra (Rifondazione comunista, Verdi e i ‘cartelli’ della sinistra) e il Movimento 5 Stelle. Come già detto in precedenti servizi pubblicati dal nostro giornale, le indiscrezioni secondo le quali queste due liste potrebbero aver raggiunto o superato il 5 per cento si sarebbero rafforzate.

Se queste due liste – come si sussurra – dovessero raggiungere o superare il 5 per cento dei consensi, cambierebbe radicalmente la ‘geografia’ del futuro Consiglio comunale di Palermo. Intanto, si dovrebbe andare ad una nuova distribuzione dei 20 seggi assegnati direttamente. Ciò significa che alcune liste perderebbero qualche consigliere comunale rispetto alla ripartizione dei seggi effettuata subito dopo le elezioni del 9 maggio scorso.

Difficile, in questa fase, azzardare un conteggio, ma con il 5 per cento le due liste entrerebbero a Sala delle Lapidi – la sede del Consiglio comunale del capoluogo dell’Isola – con uno o, forse, con due consiglieri comunali a testa.

La lista della Federazione della sinistra – che ha sostenuto Leoluca Orlando nella ‘corsa’  a Sindaco di Palermo – entrerebbe anche nel calcolo dell’assegnazione del premio di maggioranza. Nel complesso, questa lista – nel caso in cui dovesse raggiungere o superare il 5 per cento dei consensi – tra assegnazione diretta dei seggi e premio di maggioranza, potrebbe raggranellare da 8 a 10 seggi.

Per questa lista si tratterebbe di una grande vittoria che, prima che numerica, sarebbe politica. Ricordiamo che è stato il Pd a bloccare l’ascesa – che sembrava irresistibile – della sinistra a Palermo.

Tirando dalla propria parte Sel di Vendola (non ci chiedete come il Pd ha ‘convinto’ Sel di Palermo ad ‘impiccarsi’ in una disastrosa alleanza antiorlandiana perché non l’abbiamo ancora capito) – che avrebbe dovuto far parte a pieno titolo della Federazione della Sinistra el capoluogo siciliano – il Pd ha raggiunto tre obiettivi. Primo: ha indebolito una sinistra che, unita, avrebbe forse superato lo stesso Pd (che, ricordiamolo, si è attestato al 7,5 per cento: un disastro). Secondo: ha fatto scomparire Sel che, pur ‘aiutata’ da candidati di altre forze politiche, ha superato di poco il 2 per cento: un tonfo.  Terzo: impedire alla Federazione della Sinistra di raggiungere il 5 per cento e, quindi, di entrare in Consiglio comunale.

I primi due obiettivi del Pd sono stati ‘centrati’. Il terzo obiettivo, adesso, è in discussione. Perché la rilettura dei verbali starebbe assegnando – come già ricordato – voti in più alla Federazione della Sicilia e ai grillini.

Insomma: se la Federazione della Sinistra dovesse entrare a Sala delle Lapidi si profilerebbe una nuova sconfitta – anche se a ‘scoppio ritardato’  ma non per questo meno bruciante – per il Pd (che, pronto accomodo, perderebbe un seggio) e, in particolare, per Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia. E si rafforzerebbe una possibile alleanza tra Leoluca Orlando, la Federazione della Sinistra e altri soggetti nella ‘corsa’ alla presidenza della Regione.

Sempre per la cronaca, oltre alla rilettura dei verbali, si profila un ricorso per il ricontrollo delle schede. Lo dovrebbero presentare il Movimento Popolare di Riccardo Savona, Futuro e libertà e la lista Palermo Avvenire.

Per l’eventuale riconteggio delle schede i tempi sarebbero piuttosto lunghi.

 


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