Con 20 voti a favore e 10 contrari, il Comune ha approvato la delibera sulla tassa dei servizi indivisibili. Hanno votato contro Fi e Pd. Il provvedimento mantiene invariato l'impianto di aliquote e detrazione, fissate lo scorso anno, ma aggiorna l'elenco dei servizi finanziati dalla tassa, il cui costo ammonta a 101 milioni 146 mila euro
Sala delle Lapidi approva la Tasi Taglio al fondo di circa 9 milioni
Con 20 voti a favore e 10 contrari, il Consiglio comunale di Palermo ha approvato la delibera sulla Tasi, la tassa sui servizi indivisibili. Hanno votato contro Fi e Pd. Il provvedimento mantiene invariato l’impianto di aliquote e detrazione, fissate lo scorso anno, ma aggiorna l’elenco dei servizi finanziati dalla tassa a Palermo, il cui costo complessivo ammonta a 101 milioni 146 mila euro. Si tratta di servizi di illuminazione pubblica, cimiteriali, manutenzione stradale, pubblica sicurezza e vigilanza, protezione civile. L’aliquota, resta del 2,89 per mille. Il gettito stimato che dovrebbe affluire nelle casse comunali è pari a circa 21 milioni di euro. La Tasi servirà a dare parziale copertura di servizi comunali.
Il fondo, tuttavia, rispetto alla scorso anno è stato tagliato di circa 9 milioni di euro. In particolare, ci sarà un milione in meno per la sicurezza stradale, quattro in meno per la pubblica sicurezza, uno in meno per verde e strade e tre in meno per la tutela degli edifici. Seppur le tariffe sono rimaste invariate, nei fatti ciò si traduce in un taglio nella qualità del servzio reso al cittadino, come conferma il capogruppo Idv a Sala della Lapidi, il consigliere Filippo Occhipinti. «La verità è che i cittadini pagheranno a dicembre come l’anno scorso ma ci saranno 9 milioni in meno di servizi – ha ribadito a MeridioNews -. Un taglio che si tradurrà sicuramente in servizi inferiori o in scarsa qualità per la collettività. Anche se l’amministrazione dice di aver fatto dei risparmi, i tagli vanno a finire sempre a danno dei cittadini. L’amministrazione – ha concluso – non riesce a risparmiare di più».