Fino al 16 ottobre una lunga lista di eventi animerà Palazzo Platamone, il teatro Machiavelli, piazza Federico di Svevia e il porto. È il Festival sulla cittadinanza e cultura mediterranea, che arriva a Catania dopo essere nato, nel 2014, a Messina. Un debutto «bellissimo», dice l'organizzatrice
Sabir fest, 40 incontri su integrazione e migrazioni «Questa città ha bisogno di appuntamenti culturali»
Conoscenza, libertà, solidarietà e diritti sono i principi su cui si costruisce Sabir fest – dal nome della lingua che usavano mercanti, pescatori, commercianti e marinai di vari Paesi per comunicare nei porti e sulle imbarcazioni del Mediterraneo – il Festival sulla cittadinanza e cultura mediterranea nato nel 2014 a Messina e che quest’anno è sbarcato anche a Catania – tra palazzo Platamone, teatro Machiavelli, piazza Federico di Svevia e il porto – con una quattro giorni, dal 13 al 16 ottobre, di letture, chiacchiere, laboratori, cinema, teatro e proiezioni per coinvolgere un pubblico ampio e variegato.
Un gemellaggio nato spontaneamente quello tra Messina e Catania – dove l’appuntamento ha per sottotitolo Catania città arcipelago – visto che il direttivo Sabir condivide con diverse realtà etnee l’idea di creare, all’interno del bacino del Mediterraneo, dei luoghi in cui cultura, pace e diritti umani diventino argomenti di discussione non solo per gli addetti ai lavori, ma per tutta la città. E con la stessa spontaneità è nato il coinvolgimento della libreria catanese Vicolo stretto che, invitata a collaborare al progetto dal poeta catanese Biagio Guerrera – presidente dell’Associazione musicale etnea –, ha accettato senza esitazioni.
Un debutto «bellissimo» quello di ieri sera per Maria Carmela Sciacca – titolare insieme alla sorella Angelica della libreria di via Santa Filomena – che mentre segue con fermento i vari appuntamenti in programma racconta a MeridioNews come sia rimasta sorpresa dalla grande affluenza della prima serata. «È segno che la città ha bisogno di eventi del genere, un po’ più slegati dall’ambito accademico e istituzionale, e da tecnica del mestiere posso dire di non aver mai assaporato un evento culturale in questo modo». Merito anche dell’allestimento del cortile Platamone creato dall’architetto Marco Terranova del collettivo ToDo – che si occupa di progettazione partecipata, autocostruzione e rigenerazione dello spazio – che secondo la libraria «dà una veste diversa all’edificio, favorendo lo scambio e il dialogo».
Questa edizione è dedicata a padre Paolo Dall’Oglio, gesuita promotore del dialogo tra cristianesimo e islam; Chinyery Namdi, 24enne nigeriana vedova di Emmanuel, ucciso qualche mese fa a Fermo nel tentativo di difendere la compagna da insulti razzisti, e Alaa Abd El Fattah, giovane blogger egiziano arrestato più volte a causa del suo impegno politico. Sono previsti 40 appuntamenti con scrittori, registi, giornalisti e artisti di diverse nazionalità che si confronteranno con il pubblico su svariati temi. Questa sera, per esempio, lo scrittore Valerio Calzolaio presenterà Libertà di migrare. Al cortile Platamone ci sarà una chiacchierata sul sociologo Danilo Dolci e su come il suo pensiero può essere applicato al quartiere catanese di San Berillo. Il teatro Machiavelli ospiterà lo spettacolo Trinacria sulla luna di Gaspare Balsamo.
Tra gli altri ospiti il giornalista Marco Rizzo con L’immigrazione spiegata ai bambini e, in collaborazione con Graziella Proto, una nuova versione di Peppino Impastato, un giullare contro la mafia; poi l’attore Vincenzo Pirrotta, che leggerà alcuni passi dell’Odissea, e gli scrittori Susanna Tartaro, direttrice di Fahrenheit, e Salvatore Massimo Fazio, che presenteranno rispettivamente Haiku e sakè. In viaggio con Santoka e Regressione suicida.
In programma anche laboratori per bambini curati dalle associazioni Filosofia coi bambini e MA.Ma, un incontro tra architetti sui terremoti e la prevenzione intelligente a cura di InArch Sicilia, e una sezione dedicata alle illustrazioni con Tutte le pance del mondo di Lucia Scuderi, e Il libro illustrato per nutrire l’immaginario dell’esperta di illustrazioni siciliana Maria Giaramidaro.