S. G. Galermo, esplosione durante raccolta rifiuti Il boato forse dovuto a un bombola. C’è un ferito

Una forte esplosione, poco dopo l’alba, ha svegliato il quartiere San Giovanni Galermo, a Catania. Lo scoppio, secondo le prime informazioni, sarebbe dovuto a una bombola del gas che si trovava all’interno dei cassonetti dei rifiuti collocati in via don Minzoni. Il contenitore metallico, secondo le prime informazioni, non sarebbe stato visto dagli operatori della società dei rifiuti, finendo all’interno dell’autocompattatore. Subito dopo è avvenuta l’esplosione con una forte deflagrazione.

Uno degli operatori è rimasto ferito, ha perso i sensi, ed è stato stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale Policlinico di Catania. Gli altri due colleghi sarebbero rimasti storditi e curati sul posto da un mezzo di soccorso. «Stanno cercando di appurare eventuali profili di responsabilità dolosa – spiega il presidente della quarta municipalità di Catania Erio Buceti, intervenuto questa mattina durante la rassegna stampa di Radio Fantastica – RMB – Mi auguro che questa ipotesi possa essere esclusa. Questo fatto ha messo a repentaglio la vita di chi lavora per la nostra città».

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e il 118. Presente anche la polizia e i vertici della società Dusty. Le forze dell’ordine sono a lavoro per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. In strada intanto rimane una grande quantità di immondizia che presto verrà rimossa. «Non possiamo accettare che ognuno possa gettare nei cassonetti quello che vuole – commenta l’assessore all’Ecologia Fabio Cantarella – Se qualcuno ha visto qualcosa si faccia avanti».

«La deflagrazione è stata avvertita dai residenti del quartiere, nonostante il contenitore si trovasse all’interno del compattatore che ne ha contenuto il boato. Cosa sarebbe successo se gli operatori avessero utilizzato un automezzo diverso? – chiosa Rossella Pezzino de Geronimo, amministratrice della Dusty – . Di certo – non sarebbero stati sbalzati per terra o avrebbero perso i sensi, com’è accaduto, ma avremmo raccontato un epilogo diverso e ancora più grave».


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