Secondo il provvedimento varato dal Comune di Paternò e dalla parrocchia intitolata alla patrona, i portatori dei cerei dovranno avere la fedina penale pulita. Ed essere residenti in città. Da evitare qualsiasi tipo di «omaggio, ballata o inchino a persone» e le soste non autorizzate e non previste dal programma ufficiale
S. Barbara, nuovo regolamento per candelore Niente precedenti penali e divieto di annacata
Sarà una festa di Santa Barbara all’insegna della «disciplina» e del rispetto delle «regole»quella che andrà in scena tra meno di tre settimane. Una celebrazione in cui i nove cerei che fanno da contorno al fercolo della santa patrona, saranno costretti a seguire il nuovo regolamento redatto dalla parrocchia di Santa Barbara, in collaborazione con l’ente comunale. Regole rese necessarie dopo il famoso doppio inchino, da parte dei portatori degli ortolani e dei dipendenti comunali, dinanzi la casa del boss Turi Assinnata.
Per l’occasione il questore Marcello Cardona bloccò i due cerei, negando la loro partecipazione al resto dei festeggiamenti; come conseguenza il sindaco Mauro Mangano non liquidò ai componenti delle due varette i contributi (complessivamente ottomila euro) come previsti nella delibera di giunta. Secondo quanto previsto dalla nuova disciplina «il rettore di ogni singolo cereo è il responsabile dello stesso, provvede alla formazione del gruppo dei portatori scegliendo quelli idonei a svolgere il ruolo». Nella scelta il responsabile «deve privilegiare persone che siano residenti a Paternò». Sono esclusi i cittadini con «precedenti penali o sottoposti a misure disposte a qualsiasi titolo dall’autorità giudiziaria o amministrativa». La fedina penale dei devoti, secondo il provvedimento, non deve presentare alcun tipo di «alone di sospetto».
Il vademecum prevede inoltre che per evitare «ulteriori abusi da parte dei portatori, quest’ultimi devono attenersi scrupolosamente alle norme di devozione, dignità e decoro durante la processione e nei giorni precedenti alla festa». Si devono inoltre «evitare comportamenti non consoni all’aspetto processionale e lesivi dell’aspetto sacrale della processione stessa». Per essere ancora più precisi nel testo si fa riferimento diretto al divieto di «omaggi, ballate o inchini a persone. L’inchino – si specifica – è riservato solo alla santa patrona come atto di devozione verso la sua effige-reliquiario recato in processione». Ai nove cerei, che saranno in circolazione solo il 4 e il 5 dicembre, sono infine vietate soste non autorizzate o che «escano dal percorso previsto dal programma ufficiale, pena la diffida immediata».