La squadra granata si trova a sorpresa in testa alla classifica. «I ragazzi stanno sognando, io cerco di non svegliarli. Il campionato però sarà duro», commenta il tecnico Natale Serafino. Che a MeridioNews parla anche delle avversarie e della quota punti che potrebbe bastare per assicurarsi la permanenza nella categoria
Rosolini, vetta in Eccellenza ma senza pretese «Fa tanto piacere, ma pensiamo alla salvezza»
«Noi stiamo vivendo un momento magico e ce lo teniamo stretto, ma sappiamo che è dura perché l’obiettivo della società per questa stagione è quello di mantenere la categoria. Non abbiamo troppi grilli per la testa, siamo lì perché il momento è favorevole e non perché siamo partiti per vincere il campionato». Il tecnico del Rosolini, Natale Serafino, parla così a MeridioNews della vetta della classifica occupata dai granata (a dieci punti come il Biancavilla), dopo quattro giornate di campionato di Eccellenza.
«Ho la fortuna – continua l’allenatore – di avere un presidente che mi lascia lavorare a 360 gradi. Poi il gruppo è formato da diversi anni e quindi tutto è più facile perché si lavora su qualcosa di già collaudato. L’entusiasmo è tanto e all’interno della squadra c’è un grandissimo spirito di sacrificio». In quella posizione di classifica, sicuramente la squadra siracusana rappresenta una sorpresa: «Sono sorpreso soprattutto dal carattere e dall’umiltà che ha questo gruppo».
Partito con l’intenzione di ottenere una salvezza tranquilla, se a dicembre la situazione di classifica sarà simile a questa sicuramente bisognerà intervenire sul mercato: «Il presidente – spiega Serafino – è una persona molto equilibrata e che di calcio ne mastica. Noi siamo una piccola realtà e come tale ci dobbiamo comportare. Se da qui a dicembre saranno rose, le faremo fiorire. Sarà difficile, però, mantenere questa classifica». Al momento, però, la squadra viaggia sulle ali dell’entusiasmo: «Credo tantissimo nel lavoro e nello spirito di gruppo. In questo momento però i ragazzi stanno sognando. Io come allenatore li lascio sognare e cerco di non svegliarli». Il mister spera di poter restare a lungo a Rosolini: «Faccio l’allenatore da tanti anni, calarmi in una realtà come Rosolini è facile perché rispetto ad altri posti c’è più serenità. E quando si trova un gruppo societario che ti mette a disposizione tutto ciò di cui hai bisogno non puoi fare altro che ringraziarlo».
La forza della squadra è senza dubbio il gruppo e lo stesso Serafino riconosce di avere in rosa giocatori importanti: «Ci sono quattro o cinque elementi – ammette – che non capisco cosa ci facciano in questa categoria e mi riferisco a Implatini, Monaco, Fornoni, Ulma e Melluzzo». In squadra sono presenti anche tanti under interessanti: «Dei ’99 e dei 2000 che hanno tantissima strada davanti, ma purtroppo nel calcio sfondare è difficile perché oltre alla bravura ci vuole anche tanta fortuna. Io cerco di fare il più possibile per loro, per farli crescere e fargli sognare qualcosa di più importante».
La prossima gara, intanto, vedrà il Rosolini impegnato sul difficile campo del Giarre, che fino a domenica scorsa ha occupato la vetta della classifica. «Domenica andremo ad affrontare una corazzata: sarà un banco di prova veramente tosto per capire se questa squadra può rimanere lì sopra oppure tornare nelle posizioni che ci eravamo prefissate». L’unico neo di questo inizio stagione è forse rappresentato dall’eliminazione in Coppa Italia per mano dell’Avola, con due pareggi: «Abbiamo iniziato la preparazione un po’ in ritardo e impostato il lavoro precampionato per l’inizio di stagione, anche perché non abbiamo una rosa ampia».
Mister Serafino guarda anche alle avversarie: «Credo che Paternò, Biancavilla e Sant’Agata faranno il vuoto. Sono società attrezzate sia dal punto di vista economico che tecnico. Subito dopo – prosegue – metto Giarre e Scordia. La sorpresa mi auguro possa essere il mio Rosolini. Per la salvezza – va avanti il mister – vedo un po’ attardate Real Aci e Pistunina. Per il resto ci sarà molto equilibrio». Stabilire una quota punti per mantenere la categoria, tuttavia, non è facile: «Ogni campionato è diverso. L’anno scorso con 37 o 38 punti eri salvo, vedendo l’equilibrio che c’è quest’anno ci si potrebbe salvare anche con meno. L’importante – conclude – è arrivare a fare tra i 38 e i 40 punti. Cercheremo di farlo prima possibile, perché il girone di ritorno sarà un altro campionato per tutti quanti».