Il governo monti sta per commissariare la sicilia? la domanda non è né oziosa, né capziosa. Perché, oltre al commissariamento della regione siciliana che postula la violazione persistente dello statuto, lo scioglimento anticipato dell'ars e l'arrivo, nell'isola, di tre commissari inviati dal parlamento nazionale, esiste un commissariamento soft, con il consenso della politica siciliana. Per esempio, la nomina di un assessore all'economia vicino all'attuale presidente del consiglio. Magari questo possibile assessore regionale all'economia potrebbe avere anche un nome e un cognome: paola casavola, economista (nella foto sotto, a sinistra, tratta da altistudinitti. It), esperta di politiche territoriali, oggi vicinissima al ministro fabrizio barca.
Roma sta per commissariare in modo soft la Sicilia?
Il Governo Monti sta per commissariare la Sicilia? La domanda non è né oziosa, né capziosa. Perché, oltre al commissariamento della Regione siciliana che postula la violazione persistente dello Statuto, lo scioglimento anticipato dell’Ars e l’arrivo, nell’Isola, di tre commissari inviati dal Parlamento nazionale, esiste un commissariamento soft, con il consenso della politica siciliana. Per esempio, la nomina di un assessore all’Economia vicino all’attuale Presidente del Consiglio. Magari questo possibile assessore regionale all’Economia potrebbe avere anche un nome e un cognome: Paola Casavola, economista (nella foto sotto, a sinistra, tratta da altistudinitti.it), esperta di politiche territoriali, oggi vicinissima al Ministro Fabrizio Barca.
Sarà lei il nuovo assessore regionale all’Economia? La domanda non è né oziosa, né capziosa. Perché bisogna capire, a questo punto, quanto conta la Sicilia – quanto conta l’Autonomia siciliana – nell’anno di grazia 2012.
Certo, lo scenario finanziario della Regione è da incubo. Un deficit di circa 6 miliardi di euro, a giudicare da quanto affermato dalla Corte dei Conti.
Per non parlare del 50 per cento dei Comuni dell’Isola che scontano problemi finanziari notevoli. Per non parlare dei 22 mila precari degli enti locali che, da gennaio in poi, nessuno sa come pagare. Per non parlare dei debiti contratti dagli Ato rifiuti, che nessuno ha ancora quantificato con esattezza. Per non parlare di una sanità siciliana che non è stata affatto risanata, come ha certificato qualche giorno fa la Corte dei Conti in una relazione inviata al Parlamento nazionale. E l’elenco dei disastri economici e finanziari potrebbe continuare.
Sono tutti guasti provocato da una politica siciliana miope, clientelare e, soprattutto, irresponsabile. Bisognerà capire, a questo punto, se a gestire questa crisi sarà la politica siciliana, magari in collaborazione con il Governo nazionale, o se, invece, sarà direttamente il Governo nazionale a gestire l’economia siciliana con un commissariamento soft.
Non sfugge, infatti, agli osservatori che il Ragioniere generale della Regione, Biagio Bossone (foto a sotto), viene considerato molto vicino al Governo Monti. Se adesso arriverà un assessore all’Economia – di fatto espressione del Governo Monti – saremmo davanti a un commissariamento.
Per la cronaca, va ricordato che, oggi, l’assessorato all’Economia non gestisce solo il bilancio, ma anche le società collegate e i fondi dell’Unione Europea (che la Regione, grazie a u Governo inadeguato,non è stata in grado di utilizzare).
Da qui un’ulteriore domanda: è la Sicilia – la politica siciliana – là dove risultasse vera la notizia della possibile nomina di Paola Casavola ad assessore regionale all’Economia – che chiede questa soluzione nel quadro di una collaborazione fattiva con lo Stato, o è il Governo nazionale che sta avviando un ‘commissariamento’ della Sicilia?
Se lo scenario è il secondo – e tutto potrebbe lasciarlo supporre – possiamo anche salutare la nostra Autonomia. E di questo dobbiamo ringraziare la nostra classe politica – in particolare, quella degli ultimi dieic anni – che tra precari, privilegi incredibili al personale e ruberie varie, avrebbe, di fatto, consegnato la Sicilia alle centrali romane.