Roma insiste: la Sicilia deve chiudere i Punti nascita con meno di 500 parti l’anno

AL MINISTERO DELLA SALUTE NON GLIENE PUO’ FREGARE DI MENO DELLE DONNE SICILIANE IN GRAVIDANZA CHE VIVONO NELLE AREE DISAGIATE. A RISCHIO LE STRUTTURE SANITARIE DI MISTRETTA, CORLEONE E DI ALTRE LOCALITA’

La doccia fredda, stando a indiscrezioni, sarebbe arrivata qualche giorno fa con una nota del Ministero della Salute. I Punti nascita con meno di 500 parti all’anno dovranno chiudere i battenti.

E’ la conferma, insomma, della linea dura che era stata annunciata dall’ex Ministro Balduzzi. Ufficialmente, questo provvedimento draconiamo è giustificato dalla carente manualità dei medici delle strutture che effettuano meno di 500 parti all’anno. In pratica è un modo per risparmiare soldi sulla pelle dei cittadini e, in particolare, delle donne incinte.

Per la Sicilia, questa ennesima presa di posizione ‘sparagnina’ di un Governo nazionale sempre più alla mercè della Germania è un colpo durissimo. Questo perché in alcuni centri della nostra Isola il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’assessore ala Salute, Lucia Borsellino, si sono personalmente impegnati a mantenere operativi alcuni Punti nascita.

Basti ricordare gli impegni assunti nei mesi scorsi dal Governo regionale a Mistretta e a Corleone. Ma c’è anche il caso limite di Pantelleria e, in generale, delle isole minori. Luoghi dove l’assenza dei Punti nascita è un’assurdità che costringe le donne in gravidanza ad abbandonare il posto in cui vive venti-trenta giorni prima del parto. Naturalmente a proprie spese. E chi non h i soldi? Si arrangi.

Per non parlare delle emergenze. Follia totale imposta dalle politiche di austerità di una fallimentare Unione europea. Follie fatte proprie dal Governo nazionale. A scapito dei cittadini.

La verità è che al Governo nazionale – ormai votato a risparmiare su tutto per volere dell’Unione europea e, segnatamente della Germania – della salute delle donne in gravidanza che vivono nelle aree disagiate della Sicilia non gliene può fregare di meno.

Davanti all’insensibilità del Governo nazionale la nostra Regione deve reagire. Con la disobbedienza civile. Mandando a quel Paese la direttiva folle del Ministero della Salute. E mantenendo aperti i Punti nascita nelle aree disagiate dell’Isola. Anche se ‘fatturano’ meno di 500 parti l’anno.

Sembra che il Governo nazionale, per motivare l’insistenza nel voler chiudere i Punti nascita delle zone disagiate della Sicilia, abbia preso ad esempio il caso di Antonella Seminara, la donna in gravidanza deceduta la scorsa estate dopo un inutile e tardivo tentativo di soccorso.

Dimenticando che la donna è morta proprio perché all’ospedale di Nicosia sono stati imposti tagli assurdi. Per non parlare delle tre ore di ritardo dell’Elisoccorso.

La verità è che il Governo nazionale, in materia di sanità, continua a creare gravissimi problemi alla nostra Regione. Ma siccome, ormai da anni – unico caso in Italia – siamo la Regione che paga il 50 per cento delle spese sanitarie, è arrivato il momento di opporsi a Roma. Replicando a muso duro che i Punti nascita nelle aree disagiate dell’Isola non verranno chiusi.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]