L'imprenditore, in passatto destinatario di diverse intimidazioni e il cui caso finì all'attenzione del Parlamento nazionale, esclude che la responsabilità possa essere data i pastori. «Erano con me a provare a spegnere le fiamme»
Roghi dolosi distruggono terreni di Emanuele Feltri «Non è rimasto nulla, dieci anni di vita buttati via»
«È finito tutto, dieci della mia vita, andate a fanculo». C’è rabbia nel messaggio video pubblicato da Emanuele Feltri, imprenditore agricolo del Paternese. Ieri più incendi hanno distrutto le campagne che da anni Feltri coltiva. «Non è rimasto niente, niente – dice -. Né i 150 ulivi di 300 anni né quelli piantati quando è nata mia figlia, le galline bruciate, il cane Ciccio pieno di ustioni. A stento – continua – sono riuscito a spegnere la casa e a spostare il trattore e qualche mezzo».
I roghi molto probabilmente sono stati di natura dolosa. «C’erano almeno sette incendi in quattro contrade contemporaneamente – denuncia Feltri – Nonostante ci fossero quattro tagliafuoco di quattro metri attorno alla collina, non è bastato». L’imprenditore, in passatto destinatario di diverse intimidazioni e il cui caso finì all’attenzione del Parlamento nazionale, esclude che la responsabilità possa essere data i pastori. «Non si dica che siano i pecorai, perché erano con me a spegnere il fuoco e anche loro hanno subito danni», ha aggiunto Feltri.
La notizia degli ingenti danni subiti dai terreni dell’imprenditore è circolata sui social network e già ieri è stata indetta una raccolta fondi su GoFoundMe. Quello di Feltri è soltanto l’ultimo caso di roghi che in questo inizio d’estate hanno colpito la Sicilia, distruggendo ettari di vegetazione e colpendo anche diverse riserve naturali.