«Un rugbysta non muore, al massimo passa il pallone». È una scritta bianca su una ringhiera del lungomare della cittadina ionica a sottolineare lo spirito dell'evento in programma per il 13 agosto. Una giornata di musica e rugby in ricordo di Giuseppe Mastroeni, scomparso a marzo di quest'anno
Roccalumera, crowdfunding per la prima Rugby jam Pure Roy Paci e i Tinturia sostengono la campagna
«Un rugbysta non muore, al massimo passa il pallone». Una scritta bianca apparsa su una ringhiera del lungomare di Roccalumera e una dedica: a PP. Pippo Peppe, il modo in cui tutti gli amici chiamavano Giuseppe Mastroeni, ingegnere informatico, musicista e rugbysta della squadra dei Briganti di Librino, un quartiere alla periferia Sud di Catania. Quando Peppe se n’è andato, dopo una malattia, la chiesa di Roccalumera – il paese dove è nato e cresciuto – era gremita. La folla riempiva una piazza e la strada. «Guarda cosa ha lasciato», dicevano in molti. Adesso sono gli amici di sempre, con il fratello, a volerlo ricordare attraverso le sue più grandi passioni: lo sport (il rugby) e la musica (il reggae). L’appuntamento con la Rugby jam – Terzo tempo per Pippo Peppe è fissato per il 13 agosto a Roccalumera e per organizzarlo è stata lanciata una raccolta fondi online.
«Non vogliamo ricordarlo in un modo triste, ma in un modo che gli sarebbe piaciuto», dicono gli amici. Così a metà agosto la spiaggia di Rocca ospiterà tre tornei di beach rugby e un concerto di musica dal vivo. Sulla sabbia si sfideranno sei squadre femminili e sei maschili, che potranno iscriversi tramite il sito Rugbyjam.it. Dopo le partite sarà il momento della musica. A partire dall’esibizione di danze popolari dei Canterini della riviera jonica, di cui Peppe ha fatto parte, e da quella degli Uaripat, la band che ha contribuito a fondare e di cui è stato batterista. «Il calendario degli appuntamenti si arricchisce continuamente – spiegano gli organizzatori – Noi ce la stiamo mettendo tutta e il crowdfunding che abbiamo lanciato serve a sostenere le spese e a fare beneficenza».
Oltre a magliette, medaglie e costi legati al palcoscenico e alla musica, la campagna online servirà a mettere da parte un po’ di soldi che serviranno per sostenere due cause: quella dei Briganti rugby di Librino, che stanno lottando per conquistare un prato nuovo per il campo San Teodoro liberato, dove si allenano; e quella dall’associazione Salus D’Agostino, che da sei anni lavora all’interno del reparto di Oncologia medica dell’ospedale san Vincenzo di Taormina, dove Giuseppe è stato ricoverato per un periodo. «L’idea è che questo sia solo il primo di una serie di eventi per Pippo Peppe – dicono gli amici – Abbiamo fatto un primo passo. Lui avrebbe sempre voluto organizzare un torneo di rugby sulla spiaggia ma non ha fatto in tempo, così ci abbiamo pensato noi». Pur vivendo tutti a chilometri di distanza gli uni dagli altri: a Roma, Milano, Lugano, Catania e Roccalumera. Un’organizzazione che è riuscita ad attirare l’interesse anche di Roy Paci e dei Tinturia, che hanno promosso l’evento sui social network.
«Abbiamo scelto il 13 agosto perché sarebbe stato più facile esserci tutti. Più facile per le squadre di rugby che vengono da fuori e che così potranno organizzarsi, e più facile per gli amici volati anche per lavoro in altre parti d’Italia, che così potranno partecipare». Ma il numero che campeggia nel logo dell’iniziativa non è il 13, bensì il 23. Il numero della maglia rossa di Pippo Peppe quando scendeva in campo con i Briganti di Librino. E che adesso non potrà più essere indossata. «In suo ricordo, abbiamo deciso di ritirare la sua maglia, il 23 – spiega Angelo Scrofani, capitano della squadra e amico di Giuseppe – Per noi Briganti questo evento sarà un modo per ricordare e festeggiare Peppe e credo che sarà una megafesta non per Peppe ma con Peppe».