Rivolta in carcere, a Noto quattro agenti feriti alla testa Sindacati: «Il governo acconsenta all’utilizzo del taser»

Rivolta ieri all’interno del carcere di Noto, in provincia di Siracusa. Tre agenti e un ispettore della polizia penitenziaria sono rimasti feriti, dopo essere stati colpiti alla testa e al volto da alcuni detenuti. Per tutti è stato reso necessario il trasferimento nell’ospedale di Avola, per le cure del caso. In serata diversi reparti di polizia sono stati dirottati nel carcere per sedare la tensione. All’indomani dei fatti sono i sindacati della polizia penitenziaria ad alzare la voce: «Non si conoscono ancora le cause di tanta violenza – commenta Domenico Nicotra, presidente della Confederazione dei sindacati penitenziari – ma sappiamo con certezza che non saranno gli ultimi. La polizia penitenziaria non può essere considerata come carne da macello a seguito delle politiche scellerate poste in essere all’interno delle carceri. Ogni giorno – continua Nicotra – continuiamo a segnalare le aggressioni nel silenzio più assoluto da parte delle autorità preposte alla tutela del Corpo, a partire dalla ministra Cartabia». 

«Ieri si sono vissuti nella casa di reclusione di Noto momenti di altissima tensione, con poliziotti feriti con violenza – dichiara Donato Capece, segretario generale del Sappe – La situazione delle carceri italiane, per adulti e minori, è sempre più allarmante. Il taser potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza, anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici, ma i vertici del ministero della Giustizia e del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria fanno solo chiacchiere». «La feroce aggressione nel carcere di Noto di quattro agenti penitenziari, peraltro non nuova in questo problematico carcere siciliano – commenta Aldo Di Giacomo, segretario generale dell’Spp – è purtroppo solo l’ennesima di questa caldissima estate nella quale oltre al record delle temperature abbiamo raggiunto quello storico di due agenti al giorno aggrediti da detenuti».


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