Ritornano gli appuntamenti allo Stabile di Catania «Teatro sia sempre più presente nella vita cittadina»

Il palco della Sala Verga ha fatto da cornice alla presentazione della Stagione 2021/2022 del Teatro Stabile di Catania. A fare gli onori di casa la direttrice, Laura Sicignano, insieme alla vicepresidente, Lina Scalisi e al sindaco Salvo Pogliese. Venti gli spettacoli in cartellone, tutti racchiusi sotto il titolo Guardate le Stelle. Un titolo ispirato al grande scienziato Stephen Hawking e che ha un sapore di speranza e di grande fiducia nel futuro. Il nuovo cartellone dello Stabile intende restituire subito al pubblico tutto quello che è stato cancellato e che non è stato possibile vivere a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, aggiungendo però anche nuove proposte, tra produzioni proprie e compagnie ospiti.

«Non solo una suggestione – spiega Laura Sicignano – ma l’esortazione che il teatro può rammentarci, invitandoci ad alzare lo sguardo dai nostri piedi, nei momenti in cui ci sembra lo sforzo più arduo. Dire ai nostri spettatori, agli attori, alle maestranze, a noi stessi “guardate le stelle” in questo momento storico significa scegliere per il teatro un ruolo preciso in un tempo che ci ha dato la misura della nostra fragilità, di persone e di lavoratori. Significa ribadire che cercare la bellezza, porsi domande importanti, tendere verso l’alto: sono adesso, più che mai, una sfida e un’opportunità».

Un cartellone fittissimo e variegato che va da settembre 2021 fino a luglio 2022. A fare da apripista sarà Donne in Guerra, spettacolo prodotto dal Teatro Stabile e diretto proprio da Laura Sicignano, che inaugurerà un filone dedicato alla presenza femminile nelle storia, come faranno pure Tina & Alfonsina di Claudio Fava a dicembre, Jezabel dal romanzo di Iréne Nèmirovsky con Elena Ghiaurov a gennaio, La pazza di Chaillot interpretata da Manuela Mandracchia a marzo, e altri due grandi recuperi dallo scorso anni: Viva la Vida con Pamela Villoresi su Frida Khalo e Il filo di Mezzogiorno con Donatella Finocchiaro su Goliarda Sapienza.

Fanno parte del cartellone anche altre prestigiose produzioni e coproduzioni come Diplomazia con Elio De Capitani a novembre, Enrico IV diretto da Yannis Kokkos con Sebastiano Lo Monaco a dicembre ed il recupero di Baccanti (che poi andrà in tournée nazionale) a gennaio. A marzo poi un omaggio al grande Turi Ferro, con Servo di Scena, la cui regia sarà firmata dal figlio Guglielmo.

Tra le produzioni ci saranno, già in autunno, due progetti speciali: Anima Mundi di Piero Ristagno, con la Compagnia Nèon, un progetto di teatro e inclusione sociale; e Tornati (a) casa per tempo diretto da Nicola Alberto Orofino. Altri grandi ospiti saranno Daniele Russo con Le 5 rose di Jennifer e Umberto Orsini e Franco Branciaroli con Pour un oui ou pour un non a febbraio, Pippo Delbono con Amore e Davide Livermore che dirigerà Grounded ad aprile e infine Luca De Fusco che dirigerà La Locandiera a maggio.

Diversi i progetti collaterali che troveranno spazio nel Ridotto della Sala Verga, finalmente restaurato. A novembre è in programma il recupero de Il testo nel cassetto, a dicembre seguirà poi un innovativo progetto teatrale digitale, destinato alla fruizione attraverso visori Oculus: Una fuga in Egitto. Il futuro è una terra straniera, diretto da Turi Zinna. Già avviata, inoltre, anche la programmazione dell’Estate 2022 a Palazzo della Cultura. Kristo, in co-produzione con Scenario Pubblico, diretto da Roberto Zappalà, è il primo titolo in cantiere.

«Ci ritroviamo a programmare questa nuova stagione – dichiara Lina Scalisi, vicepresidente del Teatro Stabile di Catania – con lo stesso spirito dell’inizio del nostro mandato: la stessa preoccupazione per un complesso di elementi ma d’altro canto anche la stessa determinazione di riuscire a collocare con chiarezza, tanto più in un contesto di disorientamento e incertezza, il teatro al centro del territorio come punto fermo di riferimento culturale e sociale. Abbiamo dalla nostra il lavoro intenso che abbiamo compiuto in questi anni, tessendo relazioni con le altre istituzioni culturali, con il mondo dell’università e della scuola, con le associazioni che operano attivamente dentro la realtà locale. Vogliamo continuare a rendere il nostro teatro sempre più presente nella vita della città, dinamico collettore di idee, istanze e opportunità, capaci di farsi portavoce e interprete, anche grazie alle risorse delle proprie professionalità, dei bisogni dell’attualità».


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