Mangiare etnico. Una possibilità che a Catania è sempre più presente grazie alla diffusione di locali che puntano su un tipo di cucina e su ingredienti che raccontano la storia di un Paese, sia pure lontano. «Abbiamo pensato di aprire il ristorante e metterci in regola perché è difficile vivere senza fare niente», racconta Hamidou Kokaina, che viene dal Mali e ha discusso tanto con i tre amici nati in Guinea e Costa d’Avorio prima di inaugurare Afrique Doumouni, il locale con cibo da asporto che si trova in via Caff, nella zona di piazza Manganelli, e che ha già attirato tanti italiani e stranieri, curiosi di provare le ricette originali dell’Africa. «Qui troviamo tutti gli ingredienti per preparare i nostri piatti tipici, a base di riso», spiega. La specialità della casa è la banana fritta, «tipico dolce africano, apprezzato anche da sudamericani e italiani», oltre che pollo, carne e pesce.
Gli stessi ingredienti stanno alla base della cucina sri lankese che si può provare da Serafino, nei pressi di piazza Umberto. Dietro i fornelli c’è Sara, insieme al gruppo di cuochi che preparano menù diversi per pranzo e cena. «La mattina prepariamo maiale, vitello e pollo con contorno di verdure, cetrioli, fagioli e lenticchie, mentre per la sera è più indicato il riso fritto con la carne». Un menù molto vario che cambia quasi quotidianamente. Tra i cibi più apprezzati rolls impanate con uova e verdura, roti – pane tipico dell’Asia – con dentro carne di vitello e frittelle di lenticchie fritte. «Gli stranieri vengono a mangiare perché sono attratti dagli odori di casa, mentre gli italiani sono curiosi e apprezzano tanto il piccante». Tendenza opposta a quella raccontata dal mauriziano Christian, che da poco più di un mese ha aperto il suo Mauritius restaurant, in via Pasubio. «Noi mauriziani abbiamo un difetto – racconta il giovane, che vive in Italia da quando ha cinque anni – nonostante il nostro sia un Paese dove ci sono tante culture, quando un mauriziano fa una cosa bella, gli altri non sempre reagiscono bene».
Quando ha aperto il suo locale, racconta di aver registrato lo stupore e le domande di diversi connazionali. «La gente che mi vuole bene invece si commuove, perché per loro è motivo di orgoglio», continua. In cucina quattro persone preparano i piatti, originali al cento per cento. «L’unica cosa che varia è la gradazione di piccante, che dipende dal gusto dei clienti», spiega Christian, che ha un passato come organizzatore di eventi e caposala in diversi ristoranti. Per gestire il suo locale può contare sull’aiuto della moglie Angela, catanese, conosciuta a 16 anni durante un corso di musica. Insieme hanno tante idee da realizzare, come aprire anche all’ora di pranzo per servire piatti con ciapati e dallpori o organizzare delle degustazioni accompagnate dalla storia dei piatti tipici.
Piatti che vanno di pari passi con le stagioni: tutti i prodotti sono biologici, in autunno e inverno prevalgono piatti unici con la carne, mentre nella stagione calda si punta sul pesce. Ampio spazio viene dato ai prodotti a base di mango, cetriolo, ananas, cocco, longan, oltre che alle spezie. Si va dalla curcuma al curry, passando da peperoncini, fagiolini, cumino, timo. Restano fuori dal menù i dolci, che la normativa statale per la ristorazione impedisce di preparare. Un fatto che comunque non ha rappresentato un ostacolo per la città, che anzi ha risposto bene alla novità. «I primi clienti sono stati tutti italiani, i mauriziani vengono soprattutto la domenica – racconta Christian, che guarda già avanti -. Il mio progetto nasce a Catania, ma vorrei portarlo a Milano, Bologna e altrove».
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