Catania: 230 chili di cibo sequestrato, chiuso un ristorante

Un ristorante chiuso nella zona della fiera di Catania, oltre 230 chili di cibo sequestrato, gravi irregolarità e multe per 41mila euro. È quanto emerso durante le attività di controllo della task force coordinata dalla polizia in diverse attività commerciali del centro storico di Catania. Le verifiche hanno riguardato in particolar modo la zona della fiera. Nel corso degli accertamenti sono emerse gravi irregolarità e violazioni di legge che hanno portato alla contestazione di sanzioni per un importo totale di 41mila euro.

La sporcizia in macelleria

In via Giordano Bruno è stata controllata una macelleria dove sono emerse carenze nella pulizia dei locali e il mancato rispetto delle procedure previste nel manuale Haccp. A partire dai corretti rilievi delle temperature delle celle frigo che hanno portato a sanzioni da 6000 euro da parte dei tecnici del servizio Igiene pubblica dell’Asp. Altre criticità sono state accertate per la presenza di macchinari che non rispettavano i requisiti di sicurezza. Per questo motivo è stata comminata una sanzione di 854 euro dal Servizio prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Oltre 230 chili di cibo sequestrato

Il nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia del corpo forestale e i medici veterinari dell’Asp hanno trovato 136 chili di prodotti di origine vegetale e animale privi nell’etichettatura di informazioni in lingua italiana e, quindi, di dubbia provenienza. Al riguardo, sono in corso ulteriori approfondimenti sulla regolarità dell’importazione della merce. Sempre nella macelleria è scattato il sequestro di 95 chili di prodotti, quali carni e preparati alimentari, privi del requisito della tracciabilità a tutela della sicurezza alimentare. In questo caso, è stata comminata una sanzione di 1500 euro.

Le sanzioni al macellaio

Sono state ispezionate anche le pertinenze della macelleria dove, in un deposito interno, i poliziotti hanno trovato uno uomo – di origine straniera – che dormiva su un materasso di fortuna. Gli agenti della polizia locale hanno sanzionato il titolare per 8156 euro per le diverse criticità riscontrate come la mancanza di scia per la vendita di prodotti non alimentare, che ha determinato il sequestro di tutti i prodotti esposti, e la non conformità dei cartelli relativi ai prezzi della merce posta in vendita.

Il barbiere abusivo

Durante le verifiche, i poliziotti hanno notato in un portone poco distante uno strano via vai di persone. Avvicinandosi per controllare, gli agenti hanno visto un uomo mentre stava svolgendo, abusivamente, l’attività di barbiere, munito di tutte le attrezzature utili all’esercizio della professione. Il barbiere abusivo è stato sanzionato per 4360 euro e gli strumenti da lavoro sono stati sequestrati, compresi alcuni cosmetici e prodotti destinati alla cura della persona.

Ristorante chiuso alla fiera di Catania

In via San Gaetano alla Grotta, è stato chiuso un ristorante indiano per tutelare la salute dei consumatori. Nel corso dei controlli sono emerse gravissime irregolarità nella gestione e nella conservazione degli alimenti e nella pulizia e manutenzione dei locali e degli impianti. I medici veterinari hanno trovato carne in buste di plastica anonime, alcune lasciate a temperatura ambiente e altre in fase di decongelamento. Ciò ha portato al sequestro penale di 53 chili di carni rosse e bianche nel ristorante chiuso nella zona della fiera di Catania. Ai clienti veniva fatto intendere che gli alimenti fossero freschi. Per questo il titolare è stato denunciato per frode in commercio. Inoltre, è stata constatato l’assenza dei requisiti professionali per la vendita di prodotti alimentari e la difformità dei locali dalla planimetria sanitaria allegata alla Scia, contestando sanzioni al titolare per 8098 euro. Sono stati sequestrati 16 chili di preparati alimentari privi di tracciabilità con una sanzione di 1500 euro.

Lavoro nero

Le verifiche sulla posizione lavorativa dei dipendenti hanno fatto emergere la presenza di un lavoratore in nero. Questo ha determinato una sanzione di 1950 euro e la sospensione dell’attività imprenditoriale fino alla regolarizzazione del lavoratore e al pagamento della multa da 2500 euro. Il personale dell’Asp ha rilevato il decadimento dei requisiti sostanziali posseduti al momento della notifica sanitaria e per le carenze igienico-sanitarie. Così è stata applicata una sanzione di 6000 euro e impartendo delle prescrizioni per il ripristino dei luoghi.

Le bombole pericolose nel ristorante

Nel corso dei controlli, i poliziotti si sono accorti di un’altra grave irregolarità. Dietro una tenda nella sala per la somministrazione di alimenti al pubblico, erano state accatastate diverse bombole di gas, alcune collegate all’impianto della cucina. Per scongiurare un pericolo per l’incolumità, i poliziotti hanno chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Il titolare è stato denunciato in quanto deteneva cinque bombole di 25 chili ciascuna in locali non idonei. Il locale di ristorazione era stato trasformato in una rivendita di bombole per la quale è obbligatorio avere la Scia antincendio. Inoltre, i vigili del fuoco hanno accertato il superamento dei 116 kW previsti per i piani cottura. I pompieri hanno accertato la presenza di estintori non manutenuti e hanno chiuso le valvole per evitare pericoli.


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