Da domenica gli albergatori di Castellammare ricevono disdette e combattono con i timori di chi non sa cosa fare. «Vogliamo rassicurare tutti: siamo in sicurezza», dicono. La parte più vicina al mare non è stata toccata dal fuoco. Intanto nasce l'idea di una marcia del riscatto, sul modello di quella del 1980
Riserva Zingaro, molti turisti cancellano prenotazioni Calette e sentieri sono salvi. «A breve area riaperta»
«Molti turisti hanno avuto paura e volevano andar via prima del previsto, ma siamo riusciti a convincerli a restare. Adesso però in tanti ci chiamano per cancellare le prenotazioni o esprimere tutti i loro timori per nuovi incendi, ci chiedono se conviene ancora passare qui le vacanze». Dopo il danno al patrimonio naturale, gli albergatori di Castellammare del Golfo, in particolare della frazione di Scopello, scontano anche quello economico, come racconta la titolare di un bed and breakfast. Nonostante la parte bassa della riserva, quella più battuta dai visitatori, e cioè le calette e i sentieri principali, sono stati salvati dal fuoco.
«Il danno economico e d’immagine è stato enorme, ma Scopello è sicura e ben presidiata. Non c’è stato alcun danno al Borgo, ma questa informazione forse non è passato – spiega Cinzia Plaia, albergatrice ed ex presidente degli Albergatori di Castellammare e Scopello –. Sono dei delinquenti che hanno commesso una strage ben architettata con lo scopo di piegare la natura e l’economia del posto. Una cosa non hanno distrutto: l’amore che molti di noi hanno per il nostro territorio. Metteremo in atto azioni legali e di sensibilizzazione, affinché la parte sana della nostra terra venga fuori con la sua voce. Non ci lasceremo intimidire». E si fa strada una proposta precisa: «Riproporre una marcia del riscatto, come quella del 18 maggio del 1980 che interessò la Riserva dello Zingaro. Dobbiamo reagire in qualche modo». Quel giorno di 37 anni fa duemila persone, rispondendo all’appello di un cartello di associazioni ambientaliste, occuparono la riserva per protestare contro il progetto di costruzione di una strada litoranea da San Vito Lo Capo a Scopello.
Oggi il nemico che minaccia la riserva è il fuoco. Secondo la stima degli uomini della forestale che hanno contribuito a domare il rogo, le fiamme hanno distrutto ben più della metà dello Zingaro, da Castelluzzo fino al monte Sparacio. La riserva, ancora chiusa fino a data da destinarsi, tornerà verde ma i danni sono enormi: «Sono in corso i sopralluoghi per mettere in sicurezza le varie aree – precisa un ispettore della forestale -. L’incendio ha interessato solo la parte alta, il sentiero e le calette non sono state interessate, quindi speriamo di riuscire a riaprirla al più presto. Ma i danni sono ingenti: circa l’80 per cento della riserva non esiste più».
A Scopello da ieri è tornata la tranquillità, i turisti affollano l’antico Borgo e visitano la Torre Bennistra, ma la paura è stata tanta. L’unica struttura ad essere stata evacuata è un antico casale che si trova proprio a ridosso del bosco: «In quel momento – racconta il titolare Marco Corcella a Meridionews – nella struttura c’erano dieci ospiti, alcuni hanno passato la notte a Scopello, altri hanno dormito in spiaggia. Da ieri però riceviamo telefonate di clienti che ci chiedono se conviene ancora passare la vacanza da noi. Per quanto mi riguarda, Scopello è sicura. L’incendio si è fermato in alto e la riserva sicuramente aprirà a breve. Gli operai hanno lavorato bene, quindi vogliamo rassicurare tutti». Un’altra albergatrice invece si è vista scappare via alcuni ospiti sabato sera: «Molti hanno avuto tanta paura e sono andati via, soprattutto stranieri. E da ieri continuano le cancellazioni delle prenotazioni, un danno enorme. Bisogna rassicurare tutti – insiste anche lei -: Scopello è in sicurezza».
Intanto arrivano notizie sui due forestali feriti: uno ha riscontrato un ustione ad un braccio, l’altro è rimasto intossicato. Il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Coppola, che per tutta la notte ha coordinato i soccorsi, parla di «un disegno criminale» e di ingenti danni per tutto il territorio. Tanta l’amarezza visto che in pochi giorni centinaia di ettari sono andati in fumo: il 2 luglio un incendio ha distrutto 150 ettari di bosco su monte Inici; il 12 luglio quello in zona Fraginesi ha costretto all’evacuazione di circa cento famiglie, con 550 ettari bruciati e tante abitazioni danneggiate. «Un disegno criminale che questa volta ha avuto come obiettivo una tra le nostre più grandi ricchezze, cioè la riserva dello Zingaro. Il territorio di Castellammare e Scopello sarà capace di lavorare per riprendere il suo progetto di sviluppo turistico che non può essere interrotto dall’opera di qualche delinquente».
Il sindaco guarda al domani. Quello prossimo e quello dei mesi a seguire. «Domani (oggi, ndr) e dopo domani è previsto un vento di 27 nodi da ovest, se ci dovessero essere dei focolai, il rischio è che riparta tutto». Ma a preoccuparlo è anche il rischio idrogeologico. «Ho già chiesto interventi urgenti a tutela della città per il pericolo alluvioni, scrivendo alla prefettura, protezione civile, genio civile, assessorato regionale al Territorio e ai vigili del fuoco. Negli anni 70, dopo un incendio su monte Inici, una alluvione causò morti e danni all’abitato. La storia insegna e chiedo ancora una volta – conclude Coppola – interventi urgentissimi di messa in sicurezza del centro abitato».