L'obiettivo è di riuscire a rottamare le cartelle esattoriali non pagate entro il prossimo 31 marzo, salvo eventuali proroghe previste dal governo Gentiloni. Ma nella sede provinciale di via Luigi Rizzo, nei pressi di corso Sicilia, ogni giorno c'è il caos. «E non si può completare la procedura nemmeno al pc», spiega un avvocato
Riscossione Sicilia, file e servizi online inefficienti «Sembra di stare in una salumeria con le offerte»
Code chilometriche davanti agli uffici e servizi online inefficienti. Sono questi i disagi che affrontano da una settimana i cittadini che vogliono conoscere la propria situazione debitoria nei confronti di Riscossione Sicilia o gli avvocati che devono fare la medesima trafila per i propri clienti. Con l’obiettivo di riuscire a rottamare le cartelle esattoriali, ovvero di pagare i propri debiti senza sanzioni, interessi e more. Il termine ultimo per mettersi in regola col Fisco siciliano è il prossimo 31 marzo, nonostante il governo Gentiloni abbia annunciato la volontà di prorogare la scadenza fino al 21 aprile. Un’intenzione che, se confermata, potrebbe dare respiro a privati cittadini e professionisti che, ogni giorno, sono costretti a lunghe file davanti alla sede della Provincia, in via Luigi Rizzo. «È l’ufficio pubblico di un ente che lavora per noi eppure sembra di trovarsi in salumeria quando ci sono le offerte senza avere l’opportunità di fare tutto comodamente dal computer, nel 2017», racconta un legale.
«Prima di potere rottamare una cartella, così come si legge sul sito, è necessario registrarsi per conoscere la propria situazione debitoria», racconta un avvocato che segue la pratica per un cliente. «Ho quindi cominciato l’iter che termina con l’invio di un codice pin su posta certificata, indispensabile per proseguire. Non l’ho ancora ricevuto – continua il professionista – e sono già trascorse tre settimane». Una situazione in cui, stando alla testimonianza del professionista, si sono trovati altri colleghi, perlopiù tributaristi. Così, «per evitare di fare scadere i termini per la rottamazione delle cartelle esattoriali, sono andato a Riscossione Sicilia e, con mio grande stupore, ho scoperto che il tasto avvocati del totem non funziona e bisogna fare un’unica fila», racconta.
«Una sola coda, quindi, per coloro che devono solo chiedere informazioni, quelli che devono presentare un’istanza e i legali. E, inoltre, questi ultimi non possono presentare più di cinque istanze», precisa il professionista. «Il primo numero viene iscritto alle 8.20. Un dipendente ne prende nota in un foglio bianco, ti dà il tuo ticket e poi ti chiama, urlando, come quando in salumeria c’è un sacco di gente. Molte persone a un certo punto si scoraggiano e se ne vanno – spiega l’avvocato – In quel momento tutti tirano un sospiro di sollievo pensando che forse, entro la giornata, potranno fare tutto».
I disagi, però, non riguardano solo la procedura online. «Ogni mattina fuori dalla sede ci sono centinaia di persone in tenuta da accampamento: banchetti, sedie apri e chiudi e pranzo a sacco», racconta un cittadino. «Le liti e i momenti di tensione non mancano. Una donna mi ha riferito che ha cominciato a fare la fila alle quattro del mattino, e non era nemmeno la prima in lista», continua l’uomo. Gli uffici di Riscossione Sicilia sono aperti dal lunedì al giovedì, dalle ore 8.20 alle 13 e per un’ora nel pomeriggio, dalle 14.45 alle 15.45, mentre il venerdì solo dalle 8.20 alle 12.30. «Considerata la calca, perché non prolungano gli orari di apertura al pubblico? Anche perché – lamenta il residente – a questa sede si rivolgono i cittadini di tutta la provincia di Catania». La richiesta dell’uomo, dunque, è quella di «aprire delle sedi distaccate anche solo nelle altre città più popolose della provincia». «Così si crea una situazione invivibile», attacca. Il problema, per molti, è quello di non riuscire a completare la procedura online, evitando di recarsi fisicamente negli uffici di via Luigi Rizzo. «Alcune persone si fanno dare il cambio da amici e parenti anche solo per andare in bagno in un bar o per prendere un caffè. Non è affatto normale», conclude il cittadino.
L’amministrazione comunale di Catania, nel frattempo, ha calendarizzato la seduta del Consiglio in cui si discuterà della delibera sul nuovo servizio di esternalizzazione di riscossione dei tributi. Il prossimo 21 marzo, infatti, l’atto – primo punto all’ordine del giorno di una seduta che si annuncia infuocata – sarà portato al vaglio del senato cittadino. La delibera è in sospeso da mesi per via di una serie di emendamenti da inserire nel testo che ne hanno rallentato l’iter e, proprio per questa ragione, l’ultima ditta che in passato si è aggiudicata il servizio, Municipia, si occuperà anche degli attuali tributi.