Rischio Ebola in Sicilia, Gibino: “Il Governo fermi Mare Nostrum”. D’Anna: “Attrezziamo gli ospedali”

DOPO L’ALLARME DELLA SOCIETA’ ITALIANA MALATTIE INFETTIVE, IL COORDINATORE DI FORZA ITALIA CHIEDE LO STOP DELLA MISSIONE, MENTRE IL SENATORE D’ANNA CHIEDE CHE SI ATTREZZINO GLI OSPEDALI NEL SUD ITALIA E IN SICILIA

“E’ necessario che il Presidente Renzi e il ministro Alfano prendano atto che l’epidemia di Ebola rischia di espandersi anche in Sicilia e nel resto del Paese. Il flusso incontrollato di migranti provenienti dal nord Africa che poi affollano piu’ del dovuto i centri d’accoglienza dell’Isola, potrebbe in breve tempo essere causa del diffondersi della malattia”.

Lo dice il senatore Vincenzo Gibiino, coordinatore di Forza Italia in Sicilia dopo l’allarme lanciato ieri dalla Societa’ Italiana Malattie Infettive e Tropicalia, di cui vi abbiamo raccontato qua, secondo cui è proprio la Sicilia la Regione più a rischio 

“Il governo -presegue Gibino- ascolti l’allarme lanciato dal Simit, Societa’ Italiana Malattie Infettive e Tropicali , e disponga immediatamente un piano per salvaguardare la popolazione.  Si prenda atto che il lungo periodo di incubazione della malattia rende difficile l’immediata l’individuazione di soggetti malati nonostante il grande impegno del personale sanitario impiegato nella missione Mare Nostrum”.

“Chiedo ancora una volta a Renzi e ad Alfano di aprire gli occhi, fermare la missione-disastro prima che sia troppo tardi e pretendere l’intervento dell’Europa. Il conto alla rovescia e’ partito, non e’ possibile perdere ulteriore tempo”.

E di Ebola si è parlato oggi in Senato dove è intervenuta il Ministro per la Salute Beatrice Lorenzin che ha chiesto al Governo più soldi per dotare tutti i centri sanitari degli strumenti adatti.

Particolarmente interessante l’intervento di Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Liberta’ e componente della Commissione Igiene e Sanita:

“Per far fronte all’emergenza del virus Ebola bisognerebbe attrezzare altri ospedali oltre allo Spallanzani di Roma e usare anche la sanita’ militare. Da biologo – ha spiegato – posso affermare che ci troviamo davanti a un virus terribile con una virulenza e un grado di diffusione alto: basta infatti un semplice contatto con superfici dove il virus abbia attecchito per la trasmissione della malattia”.

“Nella disgraziata ipotesi che anche qui da noi si veicoli un contagio bisogna prepararsi al peggio. Se si potessero attrezzare altri ospedali – spiega D’Anna – sarebbe meglio, penso al Cotugno di Napoli e ad altre strutture siciliane, per esempio”. Non solo: “Abbiamo la sanita’ militare: perche’ non la usiamo? E ancora: al di la’ delle informazioni, il sito del ministero e’ sguarnito di indicazioni per i cittadini”.

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