Riposto, rubata la bici dell’80enne giramondo «Ora che l’ho ritrovata voglio perdonare i ladri»

La bicicletta di Janus River è stata rubata, ma l’apprensione è durata solo poche ore: a ritrovarla, questa mattina ci hanno pensato i carabinieri. «Stavo mangiando al bar, nel pieno centro di Riposto, e nel frattempo mi stavano rubando la bici. Per fortuna le telecamere hanno ripreso tutto», racconta l’uomo. Ottant’anni, giramondo di origini russo-polacche, ha cominciato i suoi viaggi 16 anni fa e da allora non si è fermato. Fino a ieri, quando i ladri lo hanno costretto a una sosta forzata. Riposto e i ripostesi, però, possono raccontare una storia a lieto fine, che s’intona perfettamente col periodo natalizio. L’approdo in Sicilia del viaggiatore risale al 29 novembre: prima ha incontrato il sindaco di Messina Renato Accorinti, poi si era fermato sulla costa ionica, per proseguire il suo giro della Sicilia. 

La sua bici, ieri, era parcheggiata nella piazza principale, di fronte alla Pro Loco, insieme ai suoi bagagli di viaggio. Inclusi circa tremila euro. Tornando dal pranzo, però, si accorge che il suo mezzo di trasporto non c’è più. A ispirare i suoi viaggi – ha attraversato circa 150 Paesi del mondo – una storia letta su un giornale. Dall’America del Sud all’Australia, dalla Siberia al Nord Africa, l’80enne ha sempre viaggiato insieme alla bicicletta e ai suoi effetti personali: una sorta di valigia mobile del peso di circa 30 chili. Che porta con sé anche un po’ della sua storia: ispirato da papa Wojtyla, dopo essere scappato dalla Polonia comunista, si rifugia in Egitto e si converte all’Islam. Poi arriva in Italia, quarant’anni fa, e diventa impresario ed esperto di calcio. Racconta di essere stato amico di Zibì Boniek e di avere collaborato al Processo del lunedì di Aldo Biscardi. «Ora voglio raggiungere la Cina tra dieci anni, passando per il Sud America nel 2019 – racconta Janus a MeridioNews – Poi posso anche morire», sorride.

Janus River racconta che i carabinieri della squadra di Riposto si sono messi all’opera, individuando come autore del furto un pregiudicato ripostese di 35 anni. «Adesso i documenti sono tutti bagnati e la bicicletta non è in buone condizioni. Mentre ero dai carabinieri si è presentato un ragazzo accompagnato dalla nonna – afferma l’80enne – Mi ha detto che conosceva l’autore del fatto. Adesso lui e la nonna mi hanno invitato a pranzo». E ride di gusto: «Cioè, mi hanno invitato a pranzare con loro. Non è bellissimo?». Ed è questa bellezza uno dei motivi che lo legano alla Sicilia: «Qui mi trovo molto bene – sostiene – Voglio parlare con chi mi ha rubato la bici, voglio perdonare chi mi ha fatto questo». E, dopo esserci riuscito, tornare a viaggiare: prima arriverà a Sanremo, in Liguria, poi intraprenderà il suo viaggio verso il continente americano.


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