Posticipata all'anno prossimo - per un difetto di notifica - il primo atto del processo per i presunti 30mila euro indebitamente percepiti dal consigliere comunale Manlio Messina. Le accuse riguardano un periodo in cui era assunto nella società Pri.bel, i cui titolari risultano co-imputati nel procedimento
Rimborsi consigliere Messina, udienza nel 2017 Spettro prescrizione su accusa truffa allo Stato
È stata rinviata al 14 marzo 2017 la prima udienza del processo per truffa aggravata ai danni dello Stato a carico del consigliere comunale di Catania Manlio Messina. I legali del leader di Fratelli d’Italia a Palazzo degli elefanti hanno registrato lo spostamento del procedimento per via di un difetto di notifica all’imputato. Manlio Messina, rinviato a giudizio a metà 2015, è accusato di avere percepito circa 30mila euro di rimborsi indebiti da parte dell’amministrazione per il periodo compreso tra il mese di novembre 2010 e gennaio 2012. Arco temporale in cui rivestiva la carica di consigliere di Area centro destra e risultava assunto dalla società Pri.bel, i titolari della quale – Daniele Agatino Belfiore e Giuseppe Anastasio Privitera – risultano imputati nello stesso processo.
Nell’udienza odierna, davanti alla prima sezione penale del tribunale di Catania, Manlio Messina non era presente, così come gli altri due imputati. L’inchiesta della magistratura, iniziata nel 2012, nell’ottobre dello stesso anno aveva portato a un blitz della guardia di Finanza a Palazzo degli elefanti. A marzo del 2014 gli uomini delle fiamme gialle avevano messo i sigilli a un immobile di proprietà di uno dei due soci della ditta nella quale Messina risultava assunto come direttore commerciale. A ottobre dello stesso anno, la procura aveva formulato la richiesta di rinvio a giudizio.
Il lungo rinvio assegnato all’udienza fa slittare l’inizio del procedimento all’anno prossimo. La prescrizione per il reato di truffa ai danni dello Stato dovrebbe scattare a luglio 2019. Secondo alcune fonti, il Comune di Catania – che ha erogato i presunti indebiti rimborsi al consigliere, e che è parte offesa nel processo – avrebbe intenzione di costituirsi parte civile. Un dato che si sarebbe potuto registrare anche nell’udienza di oggi, se non si fosse verificato il difetto di notifica all’imputato. Che, contattato telefonicamente da MeridioNews, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione.