Rifiuti, Sicilia in ginocchio: la protesta del personale degli Ato

Il quadro della raccolta dei rifiuti in Sicilia descritto da Cgil, Cisl e Uil è allarmante: “Aziende in dissesto, lavoratori con retribuzioni saltuarie e condizioni di lavoro spesso precarie per via della carenza dei dispositivi di sicurezza, procedure di licenziamento avviate nel Palermitano e negli Ato di Agrigento, Siracusa, Trapani, contratti di solidarietà a Caltanissetta per evitare il peggio, un migliaio di posti a rischio con il passaggio dagli Ato alle Srr previsto dalla riforma, servizi di raccolta spesso portati avanti solo dalla buona volontà degli operatori, sindaci che in totale anarchia decidono di internalizzare i servizi, rischio fallimento del settore e collasso delle condizioni igienico-sanitarie dei territori”.

Uno scenario da guerra sociale che ha spinto i lavoratori del settore a scendere in strada. Sono i dipendenti degli Ato rifiuti, una delle più funeste invenzioni della politica siciliana dei primi anni del 2000. Società per azioni costituite dai Comuni con piogge di assunzioni clientelari e altri incredibili sprechi. Il tutto per gestire, male,la raccolta dei rifiuti. Parlano i numeri: un miliardo e 300 milioni di euro di debiti al 31 dicembre 2011 (oggi il debito non si conosce: ma dovrebbe essere aumentato).

Oggi tutti i lavoratori assunti chiedono conto e ragione, visto che vorrebbero essere pagati e continuare a lavorare. Sono tanti, migliaia. Si sono dati appuntamento davanti le nove Prefetture dell’Isola, un centinaio circa per ogni provincia.

“Tutto per chiedere maggiore attenzione al Governo regionale”, recita un comunicato di Cgil, Cisl e Uil. I sindacati hanno consegnato una lettera ai nove Prefetti per chiedere che facciano da mediatori per sollecitare la Regione ad attivare un tavolo permanente di concertazione regionale, sul futuro del settore:

“Riteniamo non più rinviabile l’incontro con il Presidente della Regione Crocetta – scrivono nella lettera i Segretari di Fp Cgil, Fit Cisl Ambiente eUiltrasporti, rispettivamente, Claudio Di Marco, Dionisio Giordano e Gianni Acquaviva -. Siamo pronti anche ad indire una manifestazione regionale per portare all’attenzione della collettività il disastro che la politica siciliana ha volutamente determinato in questo delicatissimo settore. E’ arrivato il momento che il Governo regionale avvii la concertazione con le forze sociali, ascolti le nostre ragioni, recepisca i nostri punti di rivendicazione”.

“E’ ormai sotto gli occhi di tutti – prosegue il comunicato – che non ci sono più le condizioni economiche per assicurare la continuità e la funzionalità del servizio di igiene ambientale nei Comuni dell’Isola. Le condizioni politiche che si sono delineate e soprattutto le condizioni economiche in cui versano i Comuni a causa dei mancati trasferimenti da parte della Regione e della consolidata incapacità ad introitare i tributi, hanno ormai messo in ginocchio l’intero comparto, con i commissari liquidatori degli Ato che continuamente denunciano l’impossibilità di proseguire nella gestione della loro attività”.

“Gli stipendi – lamentano i sindacati – vengono pagati ormai con scarsissima regolarità e rara frequenza. Caso limite all’Ato2 di Messina con i lavoratori senza stipendio ormai da 13 mesi. Il livello di indebitamento raggiunto non consente più di garantire, non solo il pagamento delle retribuzioni al personale, ma neanche la minima manutenzione dei mezzi che così spesso restano fermi”.

“In molte province – prosegue la nota sindacale – proprio per via dell’incertezza e dell’anarchia che domina il settore, sono state avviate le procedure di licenziamento in vista della scadenza degli Ato il prossimo 30 settembre”. (in realtà, come ha fatto notare un anarchico sul nostro giornale, l’anarchia non è sinonimo di disordine sociale: ma l’esatto contrario ndr).

“Resta sulla carta – aggiungono i sindacalisti – l’attivazione del ciclo di gestione integrata dei rifiuti. Abbiamo chiesto un incontro alla Regione da un lato per tamponare quanto sta accadendo e per evitare il serio rischio di una imminente esplosione igienico-sanitaria dannosa alla salute pubblica; dall’altro per concertare nuove soluzioni per una efficace gestione del servizio di igiene ambientale”.

Non rasserena i sindacati il quadro tracciato dalla riforma voluta dal Governo: “La strada tracciata dal Governo regionale del ritorno alla gestione del servizio direttamente in mano ai sindaci – ribadiscono Di Marco, Giordano e Acquaviva – rappresenta un enorme rischio. Gli stessi, nella stragrande maggioranza dei casi, sono i diretti responsabili di questa catastrofe, avendo, a volte, per ingraziarsi i favori dei contribuenti-elettori, consentito che si determinassero questi livelli di evasione tributaria e nel passato non sono stati assolutamente garanzia che gli interessi mafiosi non si infiltrassero nella gestione del servizio”.

I sindacalisti si dimenticano di ricordare, però, che i Sindaci sono stati anche i protagonisti elle assunzioni clientelari di personale: quel personale che oggi è sceso in piazza per protestare contro l’attuale situazione di crisi.

Quali soluzioni adottare? “Applicare le norme che già esistono a livello nazionale – dicono i sindacalisti – che costituirebbe un valido riferimento per far funzionare e rendere produttivo il ciclo integrato dei rifiuti e, magari, fonte di creazione di nuova occupazione, attraverso l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata, puntando soprattutto sul ‘porta a porta spinto’, in modo da utilizzare al meglio quel personale che, limitatamente ad alcune realtà, viene definito in esubero. Questo va fatto insieme alla necessaria dotazione degli impianti di compostaggio già finanziati”.

“La situazione non è più sostenibile – concludono i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil -. Occorre con forza rivendicare la necessità che sui rifiuti in Sicilia si cambi immediatamente rotta riuscendo ad invertire una tendenza che altrove porta alla valorizzazione del rifiuto come risorsa sulla quale investire. Il presidente Crocetta ci incontri subito per trovare insieme le soluzioni adeguate”.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Il quadro della raccolta dei rifiuti in sicilia descritto da cgil, cisl e uil è allarmante: “aziende in dissesto, lavoratori con retribuzioni saltuarie e condizioni di lavoro spesso precarie per via della carenza dei dispositivi di sicurezza, procedure di licenziamento avviate nel palermitano e negli ato di agrigento, siracusa, trapani, contratti di solidarietà a caltanissetta per evitare il peggio, un migliaio di posti a rischio con il passaggio dagli ato alle srr previsto dalla riforma, servizi di raccolta spesso portati avanti solo dalla buona volontà degli operatori, sindaci che in totale anarchia decidono di internalizzare i servizi, rischio fallimento del settore e collasso delle condizioni igienico-sanitarie dei territori”.

Il quadro della raccolta dei rifiuti in sicilia descritto da cgil, cisl e uil è allarmante: “aziende in dissesto, lavoratori con retribuzioni saltuarie e condizioni di lavoro spesso precarie per via della carenza dei dispositivi di sicurezza, procedure di licenziamento avviate nel palermitano e negli ato di agrigento, siracusa, trapani, contratti di solidarietà a caltanissetta per evitare il peggio, un migliaio di posti a rischio con il passaggio dagli ato alle srr previsto dalla riforma, servizi di raccolta spesso portati avanti solo dalla buona volontà degli operatori, sindaci che in totale anarchia decidono di internalizzare i servizi, rischio fallimento del settore e collasso delle condizioni igienico-sanitarie dei territori”.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]