L'ufficio speciale per il monitoraggio della differenziata invia una lettera alla Srr che gestisce il servizio nella parte sud della provincia di Caltanissetta e, per conoscenza, al prefetto. E chiede una dettagliata relazione sull'affidamento in proroga alla Tekra, già oggetto di indagine della Procura
Rifiuti, servizio raccolta a Gela e nei Comuni vicini Regione: «Chiarire proroga su appalto da 9 milioni»
Un appalto del valore di nove milioni di euro rinnovato alla società Tekra in proroga in maniera poco chiara. È l’allarme che il neonato ufficio speciale per la Raccolta differenziata della Regione lancia sulla situazione a Gela e nei Comuni limitrofi (Butera, Sommatino, Niscemi, Delia, Mazzarino, Riesi, Piazza Armerina), appartenenti alla Società Regolamentazione Rifiuti Caltanissetta provincia Sud.
Salvo Cocina, dirigente dell’ufficio speciale, ha inviato una lettera al presidente della Srr, e per conoscenza ai sindaci dei Comuni soci, alla Regione e alla Prefettura di Caltanissetta. Oggetto: fare chiarezza sull’appalto dei rifiuti e avere, entro cinque giorni, «una dettagliata relazione in merito alla proroga in parola, e ai precedenti affidamenti, alle modalità di svolgimento della raccolta, ai dipendenti utilizzati, in particolari ai comunali, ai controlli svolti, alle eventuali penalità applicate all’impresa, nonché tutti gli atti a supporto di tali procedure».
Cocina ha iniziato un tour in Sicilia per capire da vicino perché la percentuale di raccolta differenziata è ferma a una media regionale di poco superiore al dieci per cento, lontanissima dall’obiettivo del 65 per cento. Molte le difficoltà incontrate e desta particolare preoccupazione la situazione della parte Sud della Provincia di Caltanissetta, dove la gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti è affidata, dal 2013, alla Tekra. Gestione che è finita anche al centro di un’indagine della Procura di Caltanissetta, motivo per cui due giorni fa la Guardia di Finanza ha sequestrato dei documenti nella sede della società e al Comune di Gela. Due i sicuri indagati, accusati di frode nelle pubbliche forniture.
Adesso l’ufficio speciale solleva l’attenzione sull’ultimo periodo di gestione della Tekra. L’appalto su cui indaga la Procura è infatti scaduto nel dicembre del 2015. Da quel momento si è andati avanti in proroga, decisa dall’assemblea dei sindaci che formano la Srr, alla presenza del commissario straordinario della Srr e del commissario liquidatore dell’Ato Cl2. La durata della proroga è di un anno, e in ogni caso fino alla definizione della regolare gara d’ambito. Che, però, non è mai stata fatta, perché il dipartimento Rifiuti non ha ratificato il piano d’ambito e la dotazione organica.
«Il servizio attuale effettuato dalla ditta – si legge nella lettera – sarebbe integrato (con modalità non meglio specificate) con numerose unità di personale con gestione diretta dei Comuni e, pur raggiungendo percentuali sopra la bassa media regionale, rimane notevolmente al di sotto dei limiti di legge del 65 per cento». Inoltre la proroga «non sarebbe nemmeno supportata dai previsti e regolari atti ammnistrativi, né da ordinanze sindacali contingibli e urgenti a carattere derogatorio».
L’ufficio diretto da Cocina sottolinea che, sulla base del valore dell’appalto, nove milioni, e degli scarsi risultati raggiunti, «tale procedura di proroga non appare conforme alle vigenti normative e non consente ai Comuni e alle Srr il conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata».
La Tekra è una società salernitana che da alcuni anni opera in diversi Comuni della Sicilia e già in altri casi è stata al centro delle polemiche. Come nel caso di Vittoria, dove a inizio gennaio ha fatto discutere la decisione dell’allora sindaco Giuseppe Nicosia di affidare direttamente il servizio alla Tekra. Mentre di recente si è aggiudicata l’appalto settennale ad Acireale, in provincia di Catania.