Nei giorni scorsi il governatore aveva lanciato la proposta: un esercito di 600 lavoratori da impiegare nella raccolta differenziata a Palermo. Un'idea bollata come «l'ennesima Crocettata» dai grillini. Adesso interviene l'azienda di igiene ambientale cittadina: «Abbiamo personale a sufficienza, ma mancano i mezzi che la Regione promette da due anni»
Rifiuti, Rap contro Crocetta «Gli ex Pip? Non ci servono»
E dopo i grillini, tocca alla Rap. La proposta lanciata nei giorni scorsi dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, di utilizzare seicento ex Pip per la differenziata di Palermo, non piace ai pentastellati, ma non raccoglie consensi nemmeno nella dirigenza della Rap. Anzi. L’azienda di igiene ambientale cittadina fa sapere che «la normativa regionale e i decreti emanati dagli assessorati competenti non consentirebbero, neanche da un punto di vista giuridico, l’immissione di Pip all’interno della Rap».
«Per l’Ato non ci sarà alcuna spesa visto che li paga la Regione» aveva detto il governatore nei giorni scorsi, spiegando che «questi lavoratori potranno svolgere un lavoro produttivo e di grande impatto sociale. Si pensi alla città di Palermo, dove il livello di differenziata è basso». Una velata critica, che fa il paio con l’accusa decisamente più esplicita, dell’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Vania Contrafatto. L’esponente della Giunta Crocetta, infatti, a fine maggio aveva annunciato lo stop «dal primo giugno e per almeno 15 giorni» al conferimento dei rifiuti nella discarica di Bellolampo per i Comuni della Provincia di Palermo. Un’interruzione causata «unicamente ai ritardi accumulati da Rap». «Il sindaco di Palermo dovrebbe impegnarsi di più a far funzionare la sua azienda e a far accrescere i livelli di differenziata – aveva attaccato l’assessore -, invece di investire sempre la Regione di responsabilità che non ha».
Adesso la Rap rilancia. «Si capisce perché la Regione attacca la Rap – dice la dirigenza -. Deve giustificare come piazzare i Pip». Ma l’azienda di piazzetta Cairoli spiega di avere «il personale e le professionalità per svolgere la raccolta differenziata del porta a porta e le eventuali ulteriori attività che le dovessero essere affidate». Poi la stoccata. «La Regione piuttosto consegni alla società i mezzi per il “porta a porta” che promette da due anni».
Sulla vicenda dei Pip erano già intervenuti i deputati palermitani alla Camera del Movimento 5 Stelle. «L’ennesima Crocettata, una uscita cioè senza capo né coda» avevano bollato la proposta di Crocetta. A sostegno della loro tesi avevano snocciolato i numeri. «Palermo – aveva ricordato Riccardo Nuti – paga l’incredibile cifra di oltre 130 milioni di euro all’anno anche per la raccolta differenziata alla Rap, che ha il primato italiano di tenere a libro paga 2300 dipendenti. È quindi pura follia pensare di aggiungere 600 persone per un servizio che già dovrebbe essere svolto da una società che ha personale in esubero e che nonostante questo ha come risultato una città paragonabile ad una discarica a cielo aperto».
«È la solita dichiarazione alla Crocetta – conclude Claudia Mannino – che «anziché affrontare i problemi li sposta e a volte li ingigantisce. Questa politica ha creato i Pip e obbliga i cittadini a pagarli e a piazzarli da qualche parte a qualsiasi costo e, probabilmente, a dispetto di qualsiasi normativa vigente». Intanto domani a Roma si terrà l’audizione della commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. «È la quarta volta che Crocetta viene convocato e finora non si è mai presentato» concludono i grillini.