Rifiuti, presentato il piano per uscire dall’emergenza Ampliamento discariche in attesa del compostaggio

Un piano stralcio per tirarsi fuori dall’emergenza e mettere le basi per quella riforma che finora in Sicilia è rimasta solo nella lista dei buoni propositi, utile ad arricchire i programmi elettorali per poi rimanere nei cassetti. È questa la strada intrapresa dalla giunta Musumeci per affrontare il problema rifiuti. L’ipotesi era già stata ampiamente annunciata nei mesi scorsi e aveva trovato un primo viatico nell’ordinanza del governo nazionale, con cui sono stati concessi poteri speciali al presidente della Regione.

La delibera ufficializza di fatto i primi sei interventi infrastrutturali per la cui realizzazione si potrà derogare a parte delle norme contenute nel codice degli appalti. Tra essi c’è come previsto la realizzazione della settima vasca nella discarica di Bellolampo, ma anche – sempre nel Palermitano – la messa in esercizio di una delle vasche della discarica di Castellana Sicula. Nuova vasca anche a Trapani, dove il sito di contrada Borranea verrà ampliato, nel tentativo di mettere una toppa ai numerosi disagi patiti dalla popolazione negli ultimi mesi. Nella stessa località avanzerà l’iter per il progetto di una discarica per rifiuti non pericolosi. Sul fronte compostaggio i primi impegni riguarderanno il completamento dell’impianto di Vittoria, in provincia di Ragusa, e la realizzazione di quello di Casteltermini, nell’area dell’Agrigentino dove in passato si era pensato potesse sorgere un termovalorizzatore.

Nel piano pensato dal neoassessore Alberto Pierobon sono tanti i passaggi in cui si sottolinea la necessità di immaginare un futuro decisamente diverso per la gestione della spazzatura. Futuro che non potrà passare di certo per quelle discariche che fino a oggi sono state asse portante dell’intero sistema, soprattutto a causa di una raccolta differenziata rimasta a livelli irrisori. Basta pensare che la soglia del 15 per cento che, stando a un decreto del 1997 andava raggiunto entro due anni, nell’Isola è stato superato soltanto nel 2016. «In Sicilia il lungo perdurare della stagione dell’emergenzialismo ha generato un grigio sistema di potere sostanzialmente al di fuori dell’ordinamento giuridico – si legge nel piano -. Nella regione si sono sviluppate dal basso alcune buone pratiche soprattutto nei piccoli comuni, che però faticano a operare a causa di un contesto regionale ostile, perché organizzato intorno alla discarica e, anche, a causa di innumerevoli cambi di direzione negli indirizzi politici, amministrativi, gestionali e organizzativi».

Adesso la volontà è quella di mantenere la barra dritta, nella consapevolezza che le cose da fare sono tante. Dal punto di vista organizzativo è quello di ridurre la rete di enti che si occupano della pianificazione della gestione, portandoli da 18 a nove. Sostanzialmente uno per provincia. Ed è proprio su scala provinciale che il sistema dovrebbe essere tarato, in quanto tale misura per il governo Musumeci sarebbe quella ideale per riportare l’impiantistica vicino ai luoghi dove vengono prodotti i rifiuti. In tal senso, ogni ambito provinciale verrà dotato di centri comunali di raccolta. «Per i Comuni con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti dovranno essere prese in considerazione ipotesi d’accorpamento», si legge nel documento. Accento puntato anche sul recupero della frazione umida che rappresenta circa il 40 per cento dei rifiuti prodotti. Stando al piano, ogni provincia dovrebbe ospitarne almeno due, quattro nel caso delle aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina. «Gli impianti di compost autorizzati attualmente sono in tutto 18, operativi in modo continuativo solamente otto. Alcuni di scarsa capacità e qualità», ammette la giunta, specificando che in molti casi si tratta di impianti sorti senza rispettare alcun tipo di pianificazione «indispensabile per una corretta distribuzione geografica in relazione ai luoghi di principale flusso di produzione della frazione umida».

Per riuscire in tutto ciò la Regione si è data 24 mesi. Tempo massimo entro cui non si esclude però che si debba ricorrere all’invio dei rifiuti all’estero. L’ipotesi, già caldeggiata dal governo Crocetta, finora è sempre apparsa difficilmente realizzabile per una serie di fattori. Dal costo del conferimento all’estero, che ricadrebbe sui Comuni, alle difficoltà nel trovare Paesi disposti ada accogliere la spazzatura siciliana. «Nel caso in cui non vi fosse un trend di crescita della differenziata sufficiente a sanare l’attuale situazione di emergenza – si specifica nel piano – l’amministrazione regionale si troverebbe c ostretta a dover optare, temporaneamente, per il conferimento di parte dei rifiuti fuori dalla regione». A tal proposito il dipartimento regionale ha già definito un avviso pubblico esplorativo per acquisire eventuali manifestazioni di interesse da parte di privati in ambito nazionale e internazionale. A essi verrebbe affidato il servizio per un tempo massimo di un anno. 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]