Rifiuti: la Sicilia tra inceneritori (incredibile quello di San Filippo del Mela!) e discariche

SULL’INCREDIBILE VICENDA DELL’INCENERITORE DELLA EDIPOWER A2A LA PROTESTE DELLE POPOLAZIONI LOCALI. E UNA DICHIARAZIONE DI AURELIO ANGELINI, DOCENTE UNIVERSITARIO E UNO DEI MASSIMI ESPERTI DEL SETTORE NELL’ISOLA: “SENZA PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI CHE LI PREVEDA NON CI POSSONO ESSERE INCENERITORI”

Continua a non esserci pace per gli abitanti della Valle del Mela, in provincia di Messina. Alla follia di un elettrodotto con i tralicci realizzati a poche decine di metri dalle abitazioni si unisce il progetto di realizzare quello che, in fondo, non è altro che un termovalorizzatore per produrre energia dai rifiuti.

Il progetto è targato Edipower/A2A, società che gestisce la centrale termo elettrica di San Filippo del Mela.

Sulla vicenda intervengono le seguenti associazioni che operano nella Valle del Mela:

Associazione Zero Waste Sicilia
“A.D.A.S.C.” Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini
Parrocchia Madonna della Catena Archi
Parrocchia Santa Maria della Visitazione Pace del Mela
Coordinamento Ambientale Milazzo Valle del Mela
Associazione Passo Badia
T.S.C. Tutela della Salute dei Cittadini
Comitato Cittadini Pacesi per la Vita
Comitato Cittadino Respiriamo Monforte
Tu.Dir.Da.I
Associazione C.T.A. Archi
T.A.T. Associazione Tutela Ambiente e Territorio.

Queste associazioni hanno stilato il seguente documento:

1) Si esprime rammarico per la diffusa assenza delle amministrazioni comunali del comprensorio. A discutere un argomento così importante per tutti i cittadini, con rilevanti conseguenze sulla salute pubblica e l’occupazione, erano presenti soltanto i rappresentanti dei Comuni di San Filippo del Mela (presente con il sindaco Aliprandi, il presidente del Consiglio comunale Paulesu ed i consiglieri comunali Bartolone e Italiano) quali componenti dell’Osservatorio Comunale deliberato dal Consiglio comunale di San Filippo del Mela, il Vice presidente del Consiglio comunale di Monforte San Giorgio, Nastasi, oltre che il Sindaco Calderone l’assessore alle Politiche Ambientali, Maimone, il presidente del consiglio comunale, Nastasi, e i capigruppo consiliari di San Pier Niceto. A tutte le istituzioni partecipanti vanno i nostri ringraziamenti per la sensibilità dimostrata.

2) Si ribadisce l’assoluta contrarietà alla trasformazione di una linea della centrale per l’utilizzo del Conbustibile solido secondario (Css). A nostro avviso si tratta solo di una forma scellerata di incenerimento di potenziali risorse, che consiste nella trasformazione irreversibile (combustione) in ceneri, emissioni inquinanti e veleni di potenziali risorse. Infatti la parte secca indifferenziata dei materiali scartati è ancora quasi interamente recuperabile per ricavare materie prime seconde da reinserire nel ciclo produzione-consumo. Quest’ultima sarebbe una maniera ecosostenibile per la creazione di posti di lavoro, mentre la minima quantità di energia ottenibile dall’incenerimento del CSS non potrà essere garanzia di lavoro per le maestranze ma appare sempre più come una exit strategy di Edipower/A2A dall’area senza gli oneri di risanamento.

3) Si afferma l’interesse per l’altra parte del progetto (solare termodinamico, fotovoltaico a concentrazione, impianto di digestione anaerobica) riservandoci di valutare attentamente i processi ed i piani di gestione degli impianti, ma altresì il grande rincrescimento per non poter visionare interamente il progetto stesso.

4) Il fatto che pur essendoci stati nel recente passato vari tavoli tecnici con azienda, prefettura, Regione, sindacati ed il Comune di San Filippo del Mela, è paradossale che ad oggi il Comune di San Filippo del Mela, i filippesi ed i cittadini di tutti gli altri Comuni vicini non dispongano che di alcune copie di una presentazione, anziché dei dati sulle emissioni, sull’approvvigionamento ed il piano industriale.

5) Le Associazioni ambientaliste e le stesse Amministrazioni comunali del comprensorio chiedono al Sindaco di S. Filippo del Mela di voler rendere pubbliche le carte del progetto una volta che siano in loro possesso.

Attendiamo che venga dato atto a queste buone intenzioni, per evitare che decisioni su temi di cosi vasta importanza in materia ambientale, economica e occupazionale non siano assunti in luoghi e sedi lontani e, soprattutto, senza interpellare le comunità interessate.

Come si può notare, la grande assente nella battaglia di questi cittadini in difesa della propria salute è la politica. Ci sono le libere associazioni, ci sono le parrocchie, i comitati cittadini: ma non ci sono i partiti politici.

Anche in questa battaglia ci dovrebbero essere i grillini (che si battono contro la follia dell’elettrodotto): ma ancora non abbiamo letto un comunicato ufficiale del Movimento 5 Stelle contro il termovalorizzatore che è in corso di realizzazione nella Valle del Mela.

Può un privato realizzare un termovalorizzatore e iniziare a bruciare rifiuti, inquinando l’aria? Lo abbiamo chiesto ad Aurelio Angelini (foto a destra tratta da greenreport.it), docente universitario, considerato uno dei massimi esperti, in Sicilia, in materia di rifiuti.

“Per realizzare un impianto del genere – ci dice Angelini – ci vuole, in primo luogo, un Piano regionale dei rifiuti che lo preveda. E in Sicilia questo Piano dei rifiuti non c’è”.

Facciamo presente che l’assessore regionale all’Energia, Salvatore Calleri, a Sala d’Ercole, qualche settimana fa, ha comunicato che il Piano dei rifiuti per la Sicilia voluto nel 2012 dal Governo regionale di Raffaele Lombardo e dal Governo nazionale di Mario Monti è operativo.

“Quel Piano – ci risponde Angelini – era dettato dall’emergenza. Non può essere considerato un vero Piano regionale per la gestione dei rifiuti. E, in ogni caso, manca l’autorizzazione finale. Per essere più precisi, la Sicilia è l’unica Regione d’Italia a non avere ancora un Piano regionale dei rifiuti”.

La domanda a questo punto è d’obbligo: se non c’è un Piano regionale dei rifiuti è possibile ottenere l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). “No – ci risponde Angelini -. Senza il Piano regionale dei rifiuti non si può ottenere l’Autorizzazione integrata ambientale”.

A questo punto ci chiediamo: l’Edipower/A2A ha già l’Autorizzazione integrata ambientale? E se non c’è il Piano regionale dei rifiuti come può richiederla? il piano deve prevedere tale impianto e se è un sito idoneo

Non possiamo fare a meno di ricordare che, qualche settimana fa, la magistratura ha scoperchiato il pentolone delle autorizzazioni per l’ampliamento di alcune discariche. Nel caso della discarica del Catanese (per la precisione, a Motta Sant’Anastasia al confine con Misterbianco) ci sono stati arresti. Nel caso della discarica di Siculiana c’è un problema di illegittimità. Anche se, proprio sull’ampliamento della discarica di Siculiana è pendente un ricorso straordinario al presidente della Regione da parte del Comune di Montallegro che porta la firma dell’avvocato Guido Gianferrara. Oltre a un esposto denuncia a varie autorità.

Da quanto si può capire, la Sicilia, in materia di rifiuti è messa molto male. Il settore è in mano a personaggi senza scrupoli che hanno ridotto la raccolta differenziata (eclatante il caso della provincia di Agrigento, che nei primi anni del 2000 era la prima provincia in Sicilia per la raccolta differenziata: provincia nota ora alle cronache per la presenza della già citata discarica di Siculiana gestita dai fratelli Catanzaro), hanno incrementato la presenza di discariche (con ampliamenti fuori legge, sanzionati non da una politica collusa ma – ovviamente – dalla magistratura) e, adesso, puntano – come nel caso della valle del Mela – agli inceneritori.

Abbiamo più volte provato a contattare l’assessore regionale ai Rifiuti e all’Energia, Salvatore Calleri, ma non abbiamo avuto fortuna. Abbiamo più volte chiamato la sua segreteria: il telefono squilla, ma non risponde nessuno.

Foto di prima pagina e in alto e destra tratta da lospiffero.com

 

 

 

 


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