Il governo nazionale ha adottato il provvedimento che anticipa l'ordinanza con cui verrà data la possibilità alla Sicilia di derogare alle normali procedure per affrontare l'emergenza spazzatura e attuare gli interventi necessari per alleviare i problemi legati alla scarsità delle risorse idriche. In aggiornamento
Rifiuti, consiglio ministri dichiara stato d’emergenza Sì ai poteri speciali, prevista misura pure per siccità
La Regione siciliana potrà fare affidamento sui poteri speciali. La notizia arriva a margine del consiglio dei ministri che ha approvato lo stato d’emergenza in materia di rifiuti e di acqua per l’Isola. L’attesa adesso riguarderà i contenuti dell’ordinanza che dovrà regolare nel dettaglio le misure che potranno essere adottate in deroga ai normali iter previsti dalla normativa. Dal governo nazionale arriverà anche la nomina di uno o due commissari ai quali verrà dato il compito di portare avanti gli obiettivi che dovranno essere raggiunti a breve e medio termine. Tra le ipotesi al vaglio – data anche la mancanza al momento di un assessore regionale – ci sono quelle di Salvatore Cocina, di recente nominato dirigente generale del dipartimento, e dello stesso presidente Nello Musumeci.
L’ordinanza dovrà essere redatta di concerto tra palazzo d’Orleans e palazzo Chigi. Nonostante non ci sia ancora ufficialità sui contenuti, sembrano scontati i riferimenti alla velocizzazione delle procedure per la realizzazione della settima vasca della discarica di Bellolampo, ma anche l’autorizzazione al trasferimento fuori regione dei rifiuti. Quest’ultima possibilità – già valutata dal governo Crocetta – è finita al centro dell’agenda del nuovo governatore sin da subito: la saturazione dei siti presenti nell’Isola e le carenze nell’impiantistica rendono pressoché obbligatorio dovere guardare fuori dai confini, chiedendo ospitalità alle altre regioni. Accoglienza che non sarà esente da costi, tutt’altro. In tal senso, nelle ultime settimane Musumeci ha avviato i contatti con i propri pari grado per capire il livello di disponibilità e i costi che andranno affrontati per il trasporto e il conferimento negli impianti. Qualora non si arrivasse a nulla, lo scenario più probabile sarebbe quello di un invio dei rifiuti all’estero, per il quale il governo regionale immagina un bando triennale internazionale. In ogni caso, però, a tenere banco saranno le spese che i cittadini dovranno affrontare: il settore dei rifiuti, infatti, è finanziato con la Tari, la tassa comunale che i residenti pagano all’ente locale.
Parallelamente alle attività straordinarie, il governo regionale dovrebbe a breve esitare una delibera, che poi dovrà passare all’esame dell’Ars, per un piano stralcio di interventi che avrà l’obiettivo di mettere in condizioni i territori di migliorare le capacità di trattamento della spazzatura prodotta. La dotazione minima comprende un impianto per l’umido, uno per la selezione del differenziato secco, quello dedicato al trattamento meccanico-biologico e, infine, una vasca dove fare confluire i rifiuti dopo essere stati trattati. A gestire questa impiantistica dovrebbero essere i nuovi Ato, che nelle intenzioni del governo dovrebbero superare le Srr, gli enti ideati per ereditare il lavoro delle società d’ambito ma che in realtà sono rimasti praticamente sempre fermi.
Per quanto riguarda il capitolo acqua, tra le misure che dovrebbero essere inserite nell’ordinanza straordinaria potrebbe esserci la realizzazione di una condotta che dovrebbe servire l’invaso Scanzano, ma anche un dissalatore.