Da assessore sceriffo all’essere tacciato di avere atteggiamenti di grandiosità. Nel mirino di diversi consiglieri d’opposizione finisce l’assessore all’Ecologia del Comune di Catania Andrea Barresi. Tanti gli argomenti all’ordine del giorno nella seduta di ieri del Consiglio comunale, durata più di tre ore: dalla palestra scolastica adibita a deposito comunale di via Torquato Tasso, fino alla rimozione delle carcasse di auto e moto abbandonate in giro per la città. A tenere banco però è il regolamento di videosorveglianza per cercare di mettere un freno al proliferare delle discariche abusive, approvato all’unanimità dei presenti con 29 voti favorevoli. Ma le polemiche e gli attacchi a Barresi non sono mancati.
A presentare quello che è stato definito «una svolta epocale nella lotta ai rifiuti» è stato proprio l’assessore. L’occasione però, come sottolineato da diversi componenti del senato cittadino, è stata utile per sfoggiare ancora una volta i risultati raggiunti. «Un regolamento di straordinaria importanza per la lotta agli incivili – ha detto Barresi -, che porto avanti sin dall’inizio del mio mandato con oltre cinquemila verbali di cui quasi la metà elevata a non residenti». E l’elenco dei risultati continua: si parla delle percentuali di raccolta differenziata, dei controlli a tappeto della polizia municipale e dei centri di raccolta comunale. Punti, questi, su cui per l’assessore Barresi «si sono fatti molti passi avanti». Ma l’opposizione mormora, almeno fino a quando l’assessore non decide davvero di spiegare il regolamento sulla videosorveglianza integrata.
«Le telecamere verranno installate in via sperimentale in punti sensibili – spiega Barresi – saranno 35 nel lotto Nord, 55 nel lotto Sud e 23 nel lotto Centro». La gestione del sistema verrà affidata alla polizia municipale mentre «la manutenzione spetterà all’azienda», ha spiegato rispondendo alle perplessità dell’aula. «Tramite una control room adibita nel comando della polizia municipale – continua -, si permetterà agli agenti di andare a visionare più di 150 postazioni, tutte accompagnate dai cartelli con la dicitura zona sottoposta a videosorveglianza». Terminato l’intervento, le osservazioni dei consiglieri si alternano in presenza e da remoto. «Sebbene le telecamere costituiscano un deterrente – fa notare Orazio Grasso di Grande Catania -, il rischio è che si riesca a bonificare le attuali postazioni, ma le discariche si creino in altri punti sprovvisti di videosorveglianza». In un sistema che, peraltro, deve fare i conti col tenere in equilibrio la prevenzione dei reati e la tutela della privacy. «Si tratta di telecamere intelligenti – sostiene Barresi – che terranno in memoria le immagini solo per sette giorni, salvo si riscontri un’infrazione».
Gli interventi continuano ad alternarsi, i ringraziamenti non mancano e l’opposizione continua ad attaccare. Anche se stavolta è il turno di Graziano Bonaccorsi dell’M5s. «Oltre all’appellativo di assessore sceriffo che alcuni cittadini le attribuiscono – incalza Bonaccorsi -, questa sera ha un nuovo appellativo: quello di megalomane», incalza Bonaccorsi chiosando l’intervento del consigliere Alessandro Campisi. Se la premessa non è delle migliori, il dopo è ancora meglio. «Lei ha detto di fare tante multe ma quante ne incassiamo? – chiede Bonaccorsi – Vorrei capire quante penali ci arrivano e quanti disservizi facciamo, perché via Oberdan e via Riso, tra cartacce e bottiglie, non sono mai state così sporche. Forse il capitolato non viene rispettato?», è la provocazione del pentastellato. «Al viale Nitta sono devastati dai cumuli di immondizia», conclude Bonaccorsi. «All’assessore – è la posizione di Luca Sangiorgio di Fratelli di Italia – riconosco di avere iniziato con il piglio giusto, però non vorrei che la coperta fosse troppo corta». Il riferimento è all’annosa questione che riguarda la carenza di personale all’interno del corpo di polizia municipale. «Dalla control room all’irrogazione della sanzione – continua Sangiorgio -, ma il personale spesso sfiancato da anni di servizio e dai tanti compiti, riuscirà a gestire tutto il sistema? – e aggiunge – Non mi si venga poi a dire che manca il personale». La risposta dell’assessore arriva, anche se non soddisfa tutti.
«Il regolamento non sarà la panacea di tutti i mali – afferma Barresi – ma è un ulteriore strumento che servirà a contrastare passo dopo passo i mali degli ultimi cento anni». Dopo queste parole si torna a numeri e risultati, salvo poi essere interrotto da Santi Bosco, fino a quel momento rimasto silente. «Ora basta – tuona il consigliere di Forza Italia – non ho sentito una parola sul regolamento, sappiamo tutti che la città sta fetendo, ci spieghi la disciplina del regolamento». Dopo la bagarre, Barresi non si scompone e, nonostante le tante critiche, conclude. «Sto cercando di rispondere a tutti i colleghi – e aggiunge -. I vigili urbani sono 46, siamo nelle condizioni di garantire due e forse tre turni di lavoro».
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